Manuel Bortuzzo commuove i social. Il giovane nuotatore triestino, rimasto paralizzato alle gambe nel febbraio 2019 a Roma per un colpo di pistola che non era destinato a lui, parteciperà infatti per la prima volta ai Mondiali paralimpici di nuoto che si svolgeranno a Manchester, in Inghilterra, dal 31 luglio al 6 agosto. La sua nuova avventura commuove i social. E intanto Manuel rilascia una lunga intervista a Sportweek dove spiega quali siano le sue sensazioni.
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Manuel Bortuzzo ai Mondiali di nuoto
Il nome di Manuel Bortuzzo è salito in vetta ai trend di Twitter nelle ultime ore. A far schizzare la popolarità già alta del nuotatore è la notizia della sua partecipazione ai Mondiali paralimpici di nuoto. Unanime ovviamente il sostegno dei frequentatori dei social che, emozionati e commossi, non vedono l’ora di vederlo cimentarsi in gara.
“Viene automatico pensare a come sarebbe potuta andare la mia carriera prima dell’incidente. – si sfoga intanto Manuel Bortuzzo alla vigilia dei Mondiali di nuoto – Nulla si può prevedere nella vita, tutto è sempre incerto. Volevo qualcosa di grande e mi sento di aver completato adesso questo percorso, con il debutto ai Mondiali. Mi sento inserito in un’altra nazionale, in una fase in cui lavoro per un grande obiettivo agonistico. Era giusto tornare a nuotare, era giusto farlo come prima. Sto provando una sensazione di benessere non solo a parole: il lavoro è corretto e sento un senso di completezza dentro di me. Parto veramente contento”.
“Mi sono buttato in acqua con un percorso ben segnato e ho scoperto di essere capace di fare le cose come vanno fatte. – prosegue Manuel Bortuzzo – Ho avuto paura di non essere all’altezza, è nuoto e so quant’è duro. Ma questo è un mondo nuovo per me, gli altri sono esperti però anche loro sono partiti da zero come sta succedendo a me adesso. La Nazionale è forte, affermata. Io sono l’ultimo arrivato, sono il più debole, con il mio allenatore Francesco siamo coscienti di ciò che facciamo, non ho l’incoscienza di pensare e dire: vinco l’oro. Semmai studio gli avversari, so dove posso e non posso arrivare, e lo facciamo con serenità, lo facciamo bene, possiamo arrivare fino un certo punto. E, dopo i Mondiali di nuoto, penseremo alla Paralimpiade”, conclude.
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