Un “golpe” nei confronti di un Berlusconi ormai sempre più lontano dalla scena politica italiana. Così, all’interno di Forza Italia, i fedelissimi di Silvio considerano la disponibilità a candidarsi alle elezioni europee di Mara Carfagna. Una mossa che ha spaccato il partito, nonostante in realtà la vicenda sia nata per la proposta di Roberto Occhiuto e Paolo Russo: “L’obbligo della doppia preferenza uomo-donna richiede la presenza di candidate forti, capaci di orientare il consenso, e non solo di testimonial locali della nostra battaglia, per quanto brave e qualificate”.
Lei, la Carfagna, non si era tirata indietro, annunciando subito la sua disponibilità: “Se il partito lo ritiene utile sono a disposizione, come in passato e come sempre”. L’idea è quella di candidare Mara per recuperare voti nella circoscrizione Sud, dove FI punterebbe a riavvicinare qualche elettore deluso del Movimento 5 Stelle. Ma dietro quel “farsi avanti”, alcuni fedelissimi del Cav hanno visto il pericolo di un tentato avvicendamento al vertice.Alcuni big come Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Compresa Michaela Biancofiore: “Questo è il momento in cui tutti quelli che hanno un ruolo da nomina, una riconoscibilità, consenso politico, visibilità televisiva, dovevano fare come ha fatto la Carfagna e dare la propria disponibilità per trainare il partito in un momento nel quale ci giochiamo il tutto per tutto. Stretti tra avversari esterni e soprattutto interni al partito, che nuocciono più di chiunque altro”.Gli scontri interni agli azzurri erano iniziati da mesi. E avevano evidenziato già la spaccatura tra due fazioni: da una parte c’è propria Mara Carfagna, sempre più lontana dalle posizioni della Lega e di Matteo Salvini, dall’altra chi invece con Salvini è sempre più vicino: il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Secondo quest’ultimo il “sogno della Carfagna” è quello di uscire dal partito. E lei ha risposto subito: “Dai, Giovanni, forza! Svegliati, posa il bicchiere di caffè e vai oltre il titolo. Ce la puoi fare”.
Mara pigliatutto: come la Carfagna sta spodestando Silvio. Forza Italia sarà sua