Marco Travaglio si dimostra ancora una volta spietato nel giudizio su Giorgia Meloni. Ospite per l’ennesima volta di Lili Gruber a Otto e mezzo, il direttore del Fatto Quotidiano discute con Italo Bocchino del ruolo che il presidente del Consiglio italiano sta svolgendo a livello internazionale. Travaglio critica in particolar modo la posizione del governo di centrodestra sulla guerra in Ucraina e la presunta sottomissione di Palazzo Chigi ai voleri del residente americano Joe Biden. Il quadro che ne esce non risulta per nulla edificante per la Meloni, bollata anche come “cameriera”.
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Secondo Italo Bocchino, Giorgia Meloni “può essere un modello per i partiti conservatori in giro per il mondo”. Un giudizio che non trova per nulla d’accordo Marco Travaglio. “Dubito che possa esserlo, perché i conservatori americani da secoli alternativamente ai democratici mandano alla Casa Bianca dei loro esponenti. – obietta il direttore del Fatto – La novità italiana rappresenta dalla Meloni, invece, è che un partito di derivazione post-fascista è arrivato a Palazzo Chigi dopo che un altro tipo di conservatore, peraltro tutto strano e molto più simile a Trump di quanto non lo sia la Meloni, cioè Berlusconi, ci era già arrivato tre volte”.
Secondo Italo Bocchino, Giorgia Meloni “può essere un modello per i partiti conservatori in giro per il mondo”. Un giudizio che non trova per nulla d’accordo Marco Travaglio. “Dubito che possa esserlo, perché i conservatori americani da secoli alternativamente ai democratici mandano alla Casa Bianca dei loro esponenti. – obietta il direttore del Fatto – La novità italiana rappresenta dalla Meloni, invece, è che un partito di derivazione post-fascista è arrivato a Palazzo Chigi dopo che un altro tipo di conservatore, peraltro tutto strano e molto più simile a Trump di quanto non lo sia la Meloni, cioè Berlusconi, ci era già arrivato tre volte”.
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Travaglio contro Meloni: “Cameriera di Biden”
“Giorgia Meloni si era proposta di portare in Italia il modello Trump e adesso è la cameriera fedele di Biden. – affonda ancora il colpo Travaglio – Quindi le è toccato in sorte di fare l’ancella di un presidente democratico. Credo che in Europa non esista un governo così beotamente fedele a Biden, se si escludono forse il governo polacco e i governi baltici”, insiste il giornalista.
“Se alle prossime elezioni americane vince Biden, la Meloni resterà bideniana. – ci mette ancora il carico Travaglio contro la “cameriera” – Se vincerà Trump, tornerà trumpiana. Se invece vincerà De Santis, diventerà desantisiana. In questo momento la Meloni si è resa conto che, a causa dei sospetti più o meno fondati che le derivano dalla sua provenienza, è troppo debole per potersi permettere anche soltanto una parolina in dissenso rispetto agli Usa. E quindi sta facendo il soldatino obbediente del presidente di turno e continuerà a farlo. Se sarà ancora a Palazzo Chigi, lo sarà anche del presidente americano che ci sarà tra un anno e mezzo”, conclude.
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