Marco Travaglio protagonista della serata di La7 di martedì 7 giugno. Il direttore del Fatto Quotidiano si scontra prima con il collega Beppe Severgnini a Otto e mezzo, eccezionalmente condotto da Giovanni Floris a causa della positività al Covid di Lilli Gruber. Poi, il giornalista trasferisce il suo collegamento a Dimartedì, il cui padrone di casa è sempre Floris naturalmente. Qui, dopo aver criticato Silvio Berlusconi in quanto vecchio amico di Vladimir Putin, punta il dito contro Matteo Renzi.
“Ai tempi di Berlusconi in Italia eravamo le cheerleader di Putin. – così Marco Travaglio comincia la sua intervista a Dimartedì arrivando direttamente da Otto e mezzo – Dopo la presa della Crimea, i governi Renzi e Gentiloni hanno continuato a fornire armi alla Russia violando le sanzioni”.
“Matteo Renzi tradisce la sinistra e abbraccia la destra? Domanda a bruciapelo Floris al suo ospite. “Non lo so. A me viene la labirintite a seguirlo. – replica sconsolato Travaglio – Ho perso il conto delle volte in cui lo abbiamo ritrovato di qua o di là. Sarebbe una misura igienica per la politica creare una no-Renzi Zone. Cioè un accordo tra tutti i partiti a non dargli dei posti sicuri per le prossime elezioni. Così finalmente si potrà dedicare alla sua attività di conferenziere a gettone in Arabia Saudita e in altri paradisi del Rinascimento. E staremo tutti un po’ più tranquilli”.
“Dal tuo punto di vista chi è che romperà questa no-Renzi Zone, la destra o la sinistra? Da chi è più appetito?”, insiste il conduttore di Dimartedì. “Credo che a destra non si fidino perché lo hanno visto tradire tutti. – sentenzia allora il direttore del Fatto – Invece credo che la sindrome di Stoccolma che pervade Letta lo stia molto tentando. Noi domani sul Fatto Quotidiano raccontiamo che Letta è tentato di regalare alcuni collegi sicuri a Renzi e ad alcuni suoi fedelissimi, o fedelissime. Quindi auguri”, conclude ironico Travaglio.
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