Marco Travaglio dà il suo giudizio sull’ultima conferenza stampa di Mario Draghi e non fa sconti al presidente del Consiglio. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo nella serata del 10 gennaio, il direttore del Fatto Quotidiano, prima di criticare duramente il premier per la gestione della pandemia, si sofferma sulla battaglia per il Quirinale. “Chiedere ai giornalisti di non fare domande sul Colle è roba da Crea del Nord”, attacca Travaglio, paragonando in pratica il premier italiano al dittatore nordcoreano Kim Jong-un.
La Gruber ricorda a Travaglio che “oggi, durante la conferenza stampa, Draghi si è sistematicamente rifiutato di rispondere a domande su evoluzioni future e Quirinale. Lui all’inizio ha detto che vanno bene tutte le domande, ma escluso tutta la parte che riguarda il futuro quirinalizio. È comprensibile politicamente, o è una forzatura dare subito delle regole di ingaggio ai giornalisti in una conferenza stampa?”, domanda poi al suo ospite.
“Per tutto il giorno il suo ufficio stampa ha invitato i giornalisti che partecipavano alla conferenza stampa a non chiedergli di Quirinale. Poi per fortuna un paio di loro hanno contravvenuto alla richiesta e lui se ne è risentito”, racconta il direttore del Fatto. “Io credo che sia legittimo rispondere quello che si vuole alle domande. Ma chiedere ai giornalisti di non farle non è legittimo. È roba da Corea del Nord. Non roba da democrazia liberale, occidentale, da Paese libero”, affonda poi il colpo Marco Travaglio.
Secondo lui “i casi sono soltanto due. O Draghi vuole essere eletto presidente della Repubblica, o non vuole essere eletto. Se non vuole essere eletto, alla prima domanda dovrebbe dire ‘vi fermo subito, invito i partiti a non votarmi e a cercare altre soluzioni’. A quel punto il macigno che blocca tutto viene immediatamente rimosso. – spiega Marco Travaglio – E i partiti i orientano verso altri candidati. Dato che Draghi invece non ha risposto, ha di fatto confermato che ci tiene moltissimo ad andare al Quirinale, perché altrimenti per dire che non ci tiene avrebbe impiegato mezzo secondo. Quindi oggi con questo ridicolo ordine di scuderia ai giornalisti di non fare domande ha rafforzato la sua auto candidatura al Quirinale. Avrebbe fatto meglio a non fare la conferenza stampa”, conclude.
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