È morta a Roma, dopo una lunga malattia, Maria Fida Moro, primogenita del leader della Democrazia cristiana ucciso dalle Br, Aldo Moro. A dare la notizia il figlio della donna, Luca Moro. I funerali, fa sapere l’Agi, si svolgeranno in forma strettamente privata.
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Una carriera in politica
La figlia dell’ex presidente del Consiglio, ucciso dalle Brigate rosse il 9 maggio 1978, aveva 77 anni. Si è spenta oggi, 7 febbraio, in una clinica di Roma. Da tempo risiedeva a Fiano Romano.
È stata senatrice nella decima legislatura, dal 1987 al 1992, eletta con la Dc e passata poi al gruppo di Rifondazione comunista come indipendente. Era approdata, infine, al gruppo misto. Nel 2016 si è candidata al Comune di Roma come capolista di ‘Più Roma – Democratici e Popolari’ a sostegno di Roberto Giachetti. Tra i suoi meriti principali, quelli di aver lottato per ridare dignità alla figura del padre, vittima, anche da morto, di una campagna denigratoria che lo aveva relegato tra le figure secondarie della politica italiana.
Il ricordo di suo padre, Aldo Moro
Ha raccontato la storia della sua famiglia nel libro La casa dei cento Natali, edito da Rizzoli. Suo figlio, Luca Moro, è l’amato nipote al quale Aldo Moro faceva riferimento nelle sue lettere dalla prigionia.
Scriveva Maria Fida Moro. “L’insensata morte di mio padre ha cambiato il destino del nostro Paese e anche dell’Europa, ma soprattutto è come un macigno, un coagulo di dolore che pesa sulle coscienze degli italiani. Aldo Moro è ancora oggi ostaggio dell’indifferenza e del disamore e finché non gli verrà riconosciuta, almeno da morto, pari dignità anche il popolo italiano resterà imprigionato nel gorgo malefico e sanguinario che ha cancellato tante vite innocenti portandosele via e che a me ha tolto sole, speranza, luce ed ogni gioia”.