L’esercito russo ha iniziato a bombardare la più grande centrale nucleare dell’Ucraina e dell’Europa, quella di Zaporizhzhia, che si trova vicino alla località di Enerhodar. Le notizie che giungono dalla zona sono contrastanti, anche se le immagini di alcune esplosioni verificatesi nell’impianto fanno temere il peggio. Sembra che al momento la centrale non abbia riportato danni gravi e che non ci sia alcun rischio immediato di fughe radioattive. Ma il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lancia un drammatico allarme sul rischio di una nuova Chernobyl. Anche il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi si mostra drammaticamente preoccupato.
L’esercito russo sta “colpendo Zaporizhzhia, la maggiore centrale nucleare in Europa. – scrive su Twitter il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba – Ci sono già fiamme. Se dovesse esplodere, sarebbe dieci volte peggio di Chernobyl. La Russia deve immediatamente cessare il fuoco. Consentire ai pompieri di intervenire e creare una zona di sicurezza”.
A rilanciare l’allarme del suo ministro, ci pensa pochi minuti dopo lo stesso presidente Zelensky, il quale denuncia che la Russia vuole far ricorso al “terrore nucleare” colpendo per la prima volta nella storia una centrale nucleare. Insomma, Vladimir Putin “vuole ripetere la catastrofe di Chernobyl. – Zelensky accusa il presidente russo – Vogliamo allertare il mondo sul fatto che nessun Paese al di fuori della Russia aveva mai sparato contro centrali nucleari. È la prima volta nella nostra storia, la prima volta nella storia dell’umanità. Questo Stato terrorista ora ricorre al terrore nucleare”.
Anche Mario Draghi concorda con la condanna di Zelensky e condanna “l’attacco scellerato da parte della Russia alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Un attacco contro la sicurezza di tutti. L’Unione Europea deve continuare a reagire unita e con la massima fermezza, insieme agli alleati, per sostenere l’Ucraina e proteggere i cittadini europei”.
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