Mario Draghi ha ufficializzato le sue dimissioni dalla presidenza del Consiglio. Dopo la debacle numerica subita ieri al Senato, il premier uscente si presenta oggi alla camera per ribadire la sua volontà di lasciare Palazzo Chigi. Subito dopo si reca al Quirinale dove consegna ufficialmente le sue dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È una nota stessa del Colle a confermare la notizia. Intanto i deputati tributano un ultimo caloroso saluto a Draghi.
“Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi. – così si legge nella nota diffusa dal Colle – Il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato, ha reiterato le dimissioni sue e del Governo da lui presieduto. Il presidente della Repubblica ne ha preso atto. Il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”, si conclude il comunicato.
“Qualche volta anche il cuore dei banchieri centrali viene usato. – queste la parole usate poco prima da Draghi alla Camera – Grazie per il lavoro fatto insieme. Alla luce del voto espresso ieri dal Senato della Repubblica chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”.
Ora, come accennato dallo stesso Quirinale, Mario Draghi resterà in carica nei prossimi mesi soltanto per il disbrigo della normale amministrazione. Poi la parola passerà agli elettori. Le possibili date della chiamata alle urne sembrano soltanto due: il 25 settembre o il 2 ottobre. Ma la prima data è molto vicina ad una festività ebraica, quindi come impone la legge non si potrà votare quel giorno. Fatto sta che l’addio di Draghi provoca rabbia e delusione nei suoi sostenitori politici come Enrico Letta, Luigi Di Maio e Carlo Calenda.
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