Una volta erano semplici tubi di scarico, oggi non più, sono un bene prezioso, quasi più dell’oro. Parliamo delle marmitte, che registrano infatti un boom di furti in Italia. Ma perché sono così preziose per i ladri? Cosa ci fanno? Dove finiscono? Nelle zone più periferiche delle grandi città, soprattutto Milano, ne spariscono a decine. È ormai diventato possibile lasciare l’auto incustodita. Le marmitte, infatti, nascondono “metalli preziosi” ricercatissimi e facilmente rivendibili al mercato nero. Ne parla il Corriere della Sera rivelando un vero e proprio traffico di catalizzatori. Lituania, Serbia e da lì si arriva in Russia. L’oggetto del desiderio dei trafficanti sono il rodio, il palladio e il platino, guarda caso fondamentali per l’industria della guerra. (Continua a leggere dopo la foto)
Dietro il boom di furti di marmitte c’è anche la facilità dell’operazione. Per rubarne una ci vogliono in media meno di 15 minuti. Chi è che lo fa? Spiega sempre il Corriere: italiani, slavi, polacchi, macedoni, moldavi. Per estrarre i metalli preziosi dai catalizzatori, però, “servono apparecchiature d’avanguardia e sono pochissimi a possederle in Italia. Così vengono spediti all’estero come rifiuti grazie anche a normative non chiarissime”. Perché proprio le marmitte? Con l’inizio della guerra il prezzo di questi metalli è arrivato a cifre astronomiche: oltre 460 mila euro al chilo per il rodio. Platino e palladio superano quota 32 mila euro, la metà dell’oro ma più di 40 volte il prezzo dell’argento. Ecco allora che i furti crescono in maniera esponenziale. (Continua a leggere dopo la foto)
Marmitte, boom di furti: perché e quali sono le auto più a rischio
In cima alla lista dei furti di marmitte c’è il Regno Unito (+70%). In Italia dal 2021 c’è stato “un notevole aumento”. Molti casi non vengono denunciati, ma si sa che c’è un vero e proprio boom in corso. Cosa fare se te la rubano? L’auto non può circolare, quindi sei costretto a montarne una nuova. I costi? Dai 700 ai 2 mila euro. Quali sono le auto più gettonate? Le Toyota e le Smart, ma in generale più l’auto è recente e meglio è. Il mondo dell’automotive chiede ora al governo nuove leggi per interrompere queste razzie ai danni degli automobilisti, come tracciare in maniera severa il prezioso “rifiuto”, magari con sistemi Gps.