Un Natale che non avremmo mai voluto raccontare, quello dei lavoratori di un’azienda di Marnate, nel Varesotto, la Hammond Power Solutions, controllata dall’omonima multinazionale canadese e specializzata nella produzione di trasformatori. Alla vigilia delle feste, i 40 dipendenti dello stabilimento hanno ricevuto il cesto natalizio e, subito dopo, anche la comunicazione del licenziamento. Sembra impossibile crederci, ma è accaduto davvero. Alla base della decisione, secondo quanto scrive la stampa locale, un cambio di strategie della casa madre.
In Italia opera attraverso due stabilimenti, quello di Marnate, dove c’è anche la sede per l’Europa, e un altro a Meledo, nel Vicentino. Il gruppo è quotato alla Borsa di Toronto, è leader di mercato nel Nord America e ha stabilimenti nel mondo anche negli Usa, Messico e India.
L’azienda si chiamava in origine Marnate Trasformatori, ed era stata acquisita dai canadesi sei anni fa. I rappresentanti sindacali avevano in programma un incontro con i dirigenti per discutere del contratto, ora invece dovranno negoziare con la società la nuova situazione, in un incontro previsto dopo le festività. “È stato un fulmine a ciel sereno”, spiega Ilaria Campagner, la sindacalista di Fim Cisl dei Laghi che sta seguendo la vicenda con il collega Rino Pezone della Fiom Cgil Varese.
“Avevamo un incontro fissato con il capo del personale per passare dal contratto Confapi a quello Federmeccanica e solo in un secondo momento abbiamo scoperto che era cambiato l’oggetto della discussione e che avremmo dovuto discutere dell’avvio della procedura di licenziamento”.
Ciò che lascia i sindacalisti a bocca aperta è il modo in cui l’azienda ha comunicato la decisione: “Non ho mai visto nulla del genere – dice ancora Campagner – Non ci si comporta così. Quando un’azienda sta per chiudere ci sono dei segnali, ma non è questo il caso”.
“I lavoratori erano in cassa integrazione, ma appena qualche giorno fa era stato assunto un nuovo venditore che si sarebbe dovuto occupare dell’area spagnola. Si è visto licenziare una settimana dopo l’assunzione”. Quello che lascia davvero di stucco, però, è quel gesto beffardo e ipocrita del cesto natalizio. Nemmeno sotto Natale un briciolo di umanità.
Ti potrebbe interessare anche: Il Di Maio smemorato: tutte le “dimenticanze” dietro il trionfale annuncio dei Cinque Stelle sulla manovra