Una rivoluzione all’orizzonte, che andrebbe accelerata per il bene di un partito oggi decisamente lontano dai fasti dei tempi andati. L’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni non crede all’asse Lega-Forza Italia. E azzarda una previsione: “La loro alleanza non sopravviverà alle elezioni europee perché Salvini ha un progetto egemone, con la Lega che assorbe tutto il resto. Non dico che Forza Italia si farà assorbire, ma se vanno sotto il 5 per cento di fatto spariscono, ed è un rischio per loro se non si danno una mossa”.
Parole arrivate nel corso di un’intervista rilasciata a Radio 24: “Un grande successo elettorale della Lega potrebbe far nascere un nuovo sistema bipolare, la vera Terza Repubblica, con Salvini e la Lega da un lato e dall’altro un guazzabuglio con grillini e sinistra. Secondo me il leader di questa formazione potrebbe essere più Alessandro Di Battista che Roberto Fico. Per fare il leader politico non serve la dimensione istituzionale ma la leadership, che mi sembra Di Battista abbia”.
Tesi che Maroni, oggi docente all’università di Pavia, sostiene anche nel suo ultimo libro “Rito ambrosiano”. Dove applaude Matteo Salvini, riconoscendogli l’impegno e la determinazione nel portare avanti le promesse fatte agli italiani, e critica di contro Di Maio, definito “la vera delusione dell’esecutivo Conte”. L’ex presidente della Regione Lombardia ha poi escluso un suo ritorno attivo alla politica, sostenendo di essere ormai vecchio e di non voler diventare uno dei tanti “politici per professione”.
Gli ultimi dati provenienti da un sondaggio Swg per il Tg de La7 conferma però un’inversione di tendenza: il governo Conte inizia a perdere appeal, con un gradimento sceso al 42% contro il 53% dell’11 giugno scorso. La Lega ha perso uno 0,2 passando dal 30,6 al 30,4%, più forte la contrazione di M5S che scende dal 29% al 28,2. Forza Italia, invece, risale dal 7,9 all’8,3. con FdI che passa invece dal 3,5 al 3,9.
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