Il centrodestra? Un ricordo di un passato ormai lontano e non più attuale. Il futuro, al contrario, corre lungo l’asse sovranista. Ma secondo Roberto Maroni, c’è bisogno di un nuovo partito del Nord che affianchi la Lega di Salvini. In un’intervista a La Repubblica, l’ex governatore della Lombardia si è detto entusiasta dei risultati raggiunti da quel Carroccio da lui stesso fondato insieme a Bossi, sottolineando come, però, di questi tempi il consenso sia effimero e non ci si possa adagiare troppo sugli allori.
Maroni ha lodato Salvini, sottolineando come sia stato lui a “indicarlo come suo successore” e ammettendo che, pur non avendogli risparmiato delle critiche, non ci si possa che inchinare di fronte al suo grande successo. L’auspicio è però ora quello che “l’avanzata delle Lega serva a rafforzare le risposte necessarie per la questione settentrionale e non il contrario. L’innovazione di Matteo è stata superare destra e sinistra, che poi è quello che ha sempre voluto fare la mia vecchia Lega”.
Oggi secondo Maroni bisogna cancellare i vecchi schemi: “Esiste un’area sovranista e al suo interno c’è spazio per una componente centralista e un’altra autonomista. Si gioca dentro uno schema diverso”. Da qui la necessità di un nuovo partito: “Si può essere sovranisti e insieme autonomisti e a oggi quest’area non ha un reale interlocutore. I ceti produttivi sono presenti soprattutto al nord e hanno bisogno di una rappresentanza particolare”.
Secondo Maroni, il governo ha vita relativamente breve. Probabile nelle sue previsioni che si faccia una riforma della legge elettorale, passaggio dopo il quale Salvini vorrà mettere a frutto il consenso che i sondaggi continuano ad attribuirgli e sganciarsi da un Movimento Cinque Stelle sempre più in crisi, costretto a una posizione di subalternità rispetto alla Lega.
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