Dopo il consiglio federale del 4 novembre, sembrava che Matteo Salvini fosse riuscito a riportare l’ordine nel suo partito. Il segretario della Lega ribadisce a chiare lettere di essere ancora lui il capo. Salvini si dice disposto ad ascoltare tutte le voci, anche le più dissenzienti come quella di Giancarlo Giorgetti. Il ministro dello Sviluppo economico ha provato a trainare il Carroccio verso posizioni più draghiane. Ma ora il suo tentativo rischia di sfumare dopo il chiarimento voluto dal suo segretario. A porgergli una mano ci pensa a sorpresa Roberto Maroni secondo il quale “Salvini deve fare quello che dice Giorgetti”.
Nel serrato dibattito che si sta svolgendo all’interno della Lega tra draghiani e sovranisti, sembra dunque che questi ultimi abbiano prevalso a schiacciante maggioranza. Anche l’ex segretario Maroni interviene nella discussione. Lo fa con un’intervista al quotidiano Repubblica. “Sarebbe bene fare quello che dice Giorgetti. – dichiara Maroni senza peli sulla lingua – Occorre che la Lega aderisca al Ppe. Giorgetti che è il più democristiano dei leghisti ha ragione. Converrebbe anche a Salvini, che potrebbe prendere il posto di Silvio Berlusconi. Diventare così il leader di un centrodestra moderato in Italia in grado di dialogare con le forze di centro che non hanno tanta forza. Lasciando a Giorgia Meloni il ruolo della destra”.
Insomma, l’ex ministro dell’Interno del governo Berlusconi sembra avere le idee chiare sul futuro della Lega. Peccato che non coincidano affatto con quelle di Salvini. “Se la Lega sceglie la linea dei sovranisti europei rischia di isolarsi. – prosegue Maroni – La Lega è l’ultimo partito leninista ed è vero che la linea la decide il segretario, è giusto che sia così. Chi non è d’accordo dovrebbe andarsene”.
Il riferimento è proprio al ministro dello Sviluppo economico. Ma, questa la previsione di Maroni, “Giorgetti resterà dentro la Lega anche se controvoglia. Se ci sarà un braccio di ferro alla fine cederà. Non penso che si dimetterà da ministro. Salvini proporrà un accordo che lo rafforzerà come segretario e Giorgetti se ne farà una ragione”.
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