Per la prima volta una donna è stata eletta al vertice della Corte Costituzionale, nel ruolo di presidente. Lei, Marta Cartabia, ha sottolineato subito l’importanza dell’evento, a suo modo storico: “Sì è rotto un vetro di cristallo. Ho l’onore di essere qui come apripista”. Classe 1963, succederà a Giorgio Lattanzi, che ha finito nei giorni scorsi il suo mandato. È stata eletta praticamente all’unanimità: 14 voti a favore e una sola scheda bianca, la sua.
La Cartabria si è mostrata decisamente emozionata al momento di tenere il suo primo discorso pubblico, durante il quale ha voluto ringraziare i colleghi che l’hanno eletta in blocco. “Se così è andata è stato perché c’è stato il consenso esplicito di Carosi e Morelli. Che hanno deciso di fare un passo indietro per fare un passo avanti nella nostra democrazia. Il fatto che io sia la prima donna eletta non è secondario per la storia di questa istituzione”.
La Cartabria ha poi ringraziato i giornalisti: “Perché – spiega – è importante comunicare ciò che la corte fa a quel popolo in nome del quale noi assumiamo le decisioni. Riportare alla realtà dei fatti per poi confrontarsi credo sia un’urgenza del nostro tempo, anche per la Corte costituzionale”. Un discorso tenuto tutto rimanendo in piedi, perché “sedersi mi sembrerebbe una mancanza di rispetto”.
Marta Cartabria è tra l’altro solo la terza donna nominata giudice costituzionale dal 1955, anno in cui la Corte ha iniziato la sua attività. Dopo di lei non ne sono state selezionate altre, prima soltanto Fernanda Contri e Maria Rita Saulle. “
Avverto l’onore di essere qui come motivo di ispirazione anche per altri. Spero di essere un incoraggiamento, di fare da apripista”.
“Pagliaccio!”, “Venduti!”, le urla di Lega e Meloni trasformano l’aula in uno stadio