Era il 2008 quando sulle poltrone dei cinema abbiamo sussultato guardando IronMan volare via sulle note degli A.C.D.C. Sono passati dieci anni e l’imponete piano cinematografico dei Marvel Studios ha lentamente preso forma, arrivando ad una fase in cui i film tratti dai celebri fumetti sono diventati i più attesi sia dai fan storici sia da quel pubblico che si è appassionato scena dopo scena ad un’universo fantastico costruito anno dopo anno in modo sapiente con l’inserimento di personaggi iconici e di altri elementi che piacciono tanto ai filmofili. Nei cinema ora c’è Avengers Infinity War, un cross over tra tutti i film che sono passati sul grande e piccolo schermo negli ultimi anni, il terzo di una saga interna che raccoglie tutti gli eroi in una sola pellicola. Chi ha già visto il film è rimasto a bocca aperta, decantandone i pregi e lasciando poche parole ai difetti, che comunque esistono. I fratelli Russo hanno dunque contribuito a rimpolpare un business già di grande successo. Avengers Infinity War è costato tra i $300 e i $400 milioni e le previsioni dicono che nelle casse dei Marvel Studios, soltanto dopo il debutto, arriverà qualcosa come più di $235 milioni. Un business incredibile dunque, in attesa di tanti altri film e di una nuova fase che prevede novità e rinnovamento. Ma quali sono i segreti di questa autentica macchina da soldi? Ecco come i film Marvel hanno fatto successo al cinema.
Non avere paura di buttare via le cose e ricominciare da capo
Non avere paura di mettere da parte qualcosa è stato sicuramente un buon punto di partenza per gli studi. La visione d’insieme ha fatto in modo che tutti potessero capire quando qualcosa avrebbe pagato e in che termini e nel caso in cui la strada perseguita non portasse verso i risultati sperati, non ci sono stati timori nell’accantonare quella via e intraprenderne una nuova che potesse fruttare in modo diverso rispetto all’altra.
Scegliere collaboratori fidati e lasciare spazio alla loro visione
Al contrario di quanto la critica potesse pensare prima di sedersi in sala in uno dei tanti film Marvel, alla base del rinnovamento di questo business decennale c’è stata anche la capacità di scegliere diversi interpreti dietro la macchina da presa che hanno saputo portare la loro visione al servizio del Marvel Universe. Un esempio, Taika Waititi con il suo Thor: Ragnarok.
Avere un senso della storia e la volontà di andare avanti
Un’altra caratteristica molto importante è quella di guardare oltre. Sicuramente chi ha ideato il Marvel Universe l’ha fatto in parte anche con gli occhi di un fan ma la scelta fondamentale è stata quella di aver dato un senso alla storia e sopratutto di aver pensato a riempire l’universo attorno con una serie di elementi collaterali. Portare più di 8.000 personaggi davanti agli occhi dei fan, dal grande schermo, al merchandising potrebbe essere sembrata una scelta azzardata ma evidenzia un modo di pensare che ragiona su dove si è e su quale obiettivo si vuole raggiungere.
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