Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, il filosofo Massimo Cacciari viene chiamato ad esprimere la sua opinione sulla frase pronunciata dal premier Mario Draghi che ha chiesto agli italiani di scegliere tra la pace in Ucraina e i condizionatori accesi la prossima estate. Cacciari dichiara subito di esserci rimasto “di sale”. Ma soprattutto giudica quella battuta “ridicola”.
Lilli Gruber chiede al suo ospite un parere sulla frase di Draghi che ha chiesto agli italiani di scegliere tra la pace in Ucraina o il condizionatore acceso. Cacciari intanto alza lo sguardo al cielo in segno evidente di insofferenza. “Perché è sfinito?”, lo punge allora la conduttrice. “Mi ha lasciato di sale la battuta del presidente del Consiglio. Di sale. – ripete Cacciari – Premesso che le sanzioni certamente incidono, e se ne è sempre fatto ricorso per indebolire un avversario politico, sono uno strumento necessario in un momento di guerra. Quindi non è quello il problema. Ma sappiamo benissimo che le sanzioni colpiscono in modo diversissimo”.
“O niente come gli Usa, o poco come la Francia, molto la Germania, moltissimo l’Italia. – spiega il filosofo – L’Italia con altri Paesi europei è quella che viene maggiormente sanzionata dalle sanzioni. Il nostro Pil aumenterà del 3% quest’anno invece del 5% che si era preventivato. Sappiamo anche che questi processi agiscono in modo completamente asimmetrico all’interno di un Paese. Perché a me che aumentino le tariffe di tre volte può anche importarmene molto poco. Ma al 60-70% del popolo italiano importa moltissimo. Non perché tengono i condizionatori aperti 24 ore al giorno, ma perché non hanno i soldi per pagare le bollette”, alza sempre di più il tono.
“E allora questo governo, invece di dire ‘beh fate un po’ di sacrifici italiani perché dobbiamo sostenere gli ucraini’, mi spieghi concretamente alle persone, che si rivolgono a me quotidianamente dicendo di non avere i soldi per pagare le bollette, chi gliele paga. Attraverso quale sistema il governo italiano gli pagherà le bollette e la benzina per andare al lavoro. Mi spieghi questo, non faccia le battute ridicole, ridicole”, ripete due volte Cacciari alzando la voce. “I sacrifici sappiamo benissimo che in questa situazione alcuni li fanno duramente e una parte della popolazione li fa per modo di dire o per niente”, conclude.
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