Massimo Giannini non è più il direttore de La Stampa. Il giornalista è stato rimosso per decisione della famiglia Elkann dalla guida del quotidiano torinese. La notizia non è arrivata come un fulmine a ciel sereno, visto che da tempo ormai le voci di una possibile sostituzione di Giannini si rincorrevano insistentemente. La decisione però fa comunque discutere. Soprattutto a causa dei numerosi retroscena che si porta dietro. Per Giannini comunque già si prospettano nuove esperienze professionali.
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Massimo Giannini cacciato da La Stampa, i retroscena
Il nuovo direttore de La Stampa al posto di Massimo Giannini sarà quello che attualmente è il suo vice: Andrea Malaguti. Mentre alla direzione di un altro quotidiano del Gruppo Gedi, Il Secolo XIX di Genova, andrà Stefania Aloia. Per Giannini comunque già si prospetta come certo un ritorno a Repubblica nel ruolo di editorialista.
Secondo altre indiscrezioni poi, per Massimo Giannini orfano della direzione de La Stampa si prospetta anche un ritorno in tv, probabilmente con la conduzione di un programma su Discovery. Un succoso retroscena riportato da Il Giornale, inoltre, descrive l’ultimo incontro con la redazione del direttore uscente.
Pare che Massimo Giannini abbia evocato il generale Massimo Decimo Meridio, protagonista del film Il Gladiatore e interpretato dall’attore Russell Crowe: “Al mio segnale scatenate l’inferno”. Secondo i presenti, quello di Giannini sarebbe stato un modo per “dire che Roma vale al di là del destino di chi la guida: una mozione di orgoglio per la testata”. Sembra inoltre che a pesare sulla scelta della proprietà sia stato il pessimo rapporto con gli Elkann, soprattutto dopo la morte del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari. Incrinati ormai da tempo anche i rapporti con la sua redazione che, in un comunicato di fine luglio, parlava di “Arroganza e indifferenza. Mancanza di rispetto personale e professionale. Sconcerto e rabbia”, per il destino de La Stampa descritta come “una nave alla deriva”.
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