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Massimo Giletti in diretta da Odessa: ”C’è un attacco in corso”

Anche Massimo Giletti decide come molti suoi colleghi di seguire la guerra in Ucraina direttamente sul campo. Nella serata di domenica 20 marzo il giornalista apre la puntata di Non è l’Arena con un collegamento in diretta da Odessa, città portuale assediata dai russi. Ma proprio in quel momento cominciano a udirsi forti esplosioni e a vedersi bagliori nell’aria. “C’è un attacco in corso”, inizia allora a raccontare Giletti.

“Buonasera a tutti, spero che voi mi sentiate. Sentite forse i colpi che si sentono nell’aria. È una situazione molto tesa”. Così Massimo Giletti apre il collegamento in diretta, mentre in sottofondo si sentono i boati di ripetute esplosioni. “Benvenuti a Odessa, siamo in Ucraina. Questa è una delle città più importanti di questo Paese. Il porto dove arriva l’80% di tutto ciò che viene importato”, spiega il conduttore mentre il suo operatore inquadra sullo sfondo lo storico teatro dell’Opera.

“Siamo venuti qui perché credo che parlare di guerra bisogna andare nei posti dove la guerra si combatte. Perché un incontro può farti avere delle riflessioni ulteriori”, prosegue Giletti. Ma proprio in quel momento altre esplosioni lo interrompono. “Questi sono gli spari, i colpi in diretta”, commenta il giornalista. “non sappiamo cosa sta succedendo, però questa è la situazione”, chiosa mentre si mostra visibilmente preoccupato dal rumore sempre più vicino delle bombe.

“Non so quanto tempo possiamo stare ancora fuori. Qui sta succedendo qualcosa”, continua a raccontare Massimo Giletti mentre si vedono nell’aria i bagliori di quella che probabilmente è la contraerea ucraina. “Stiamo vivendo il momento di un attacco che non è stato neanche annunciato. Sto perdendo anche il contatto con lo studio. – drammatizza ancora il conduttore di Non è l’Arena – Ma essere qui è importante perché questa non è una guerra tra Russia e Ucraina ma riguarda tutti perché è contro le democrazie. Questa è una città in attesa”. Poi le persone che lo accompagnano lo costringono a rientrare nell’albergo da dove proseguirà la diretta.

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