La crescita del Paese, con le stime terribili di Confindustria. I conti. Ma anche la commissione d’inchiesta sulle banche, che stando a quanto dichiarato di recente dai Cinque Stelle potrebbe partire puntando il dito proprio sulla vigilanza di Bankitalia. Un nuovo elemento a turbare i sonni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, molto preoccupato di fronte all’eventualità: il Colle vorrebbe infatti tenere il riparo la Banca d’Italia da ogni ingerenza del governo, tutelandone l’indipendenza.
Non a caso, al Quirinale si sono alternati di recente il presidente della Camera Roberto Fico, il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco: tutte personalità alle quali il capo dello Stato ha fatto presente la sua posizione. Sulla presidenza della commissione c’è, tra l’altro, una sotterranea tensione tra M5S e Lega, con il primo che spinge per assegnarla al senatore Gianluca Paragone, che sul tema banche picchia già duramente da tempo.
La legge stesse che istituisce l’organo ad essere ferma al Quirinale, del tutto contrario all’eventualità che l’attività della commissione si trasformi in un processo a Bankitalia. L’asse tra il Quirinale e Via Nazionale, del resto, è saldo anche sulla composizione del nuovo Direttorio dell’istituto, sul quale il governo ha potuto poco per imporre le sue scelte. E rischia di essere ferreo anche sullo stato dei conti italiani.
Sul dossier, anche dietro le quinte, il premier Giuseppe Conte da diversi giorni ha cominciato a muoversi. Nei prossimi giorni sarà varato il dl crescita, mentre lo stesso presidente del Consiglio incontrerà il presidente della commissione Jean Claude Juncker con il quale discuterà i temi della crescita italiana e di un Def che il governo non intende comunque rinviare cercando invece di amalgamarlo alle proiezioni di crescita.
Un presidente 2.0: la nuova vita di Mattarella, sempre più protagonista (e amato dagli italiani)