E se Sergio Mattarella e Mario Draghi restassero ai loro posti? Rispettivamente al Quirinale e a Palazzo Chigi? A parlare apertamente di questa eventualità è Massimo Giannini. Ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, il direttore de La Stampa commenta la conferenza stampa di fine anno del premier. Secondo lui, a mettere i bastoni tra le ruote di Draghi nella corsa al Colle potrebbe essere proprio la variante Omicron. Se la situazione sanitaria dovesse infatti precipitare, Giannini non esclude una doppia conferma nei ruoli chiave della politica italiana.
“Torno al dettato ella conferenza stampa perché secondo me la abbiamo interpretata tutti come un’auto candidatura. – commenta il fatto del giorno Giannini – Anche se lui non ha detto ‘io mi candido per il Quirinale’. Quindi leggiamo tra le righe di quello che ha detto e individuiamo i messaggi che ci spingono a dire che sia un’auto candidatura. Tra questi, ce ne sono due fondamentali ai partiti che dovranno eleggere il presidente della Repubblica. Il primo dei quali è che non esiste altra maggioranza, se non quella di unità nazionale che tiene in piedi questo governo e che non potrà che essere quella che vota il prossimo presidente della Repubblica. Perché se le due maggioranze sono diverse poi il governo non c’è più”.
“Secondo me all’opinione pubblica viene un po’ il mal di testa”, chiosa Lilli Gruber. “Ma questi sono messaggi che arrivano ai partiti. – spiega allora Giannini – E il secondo è proprio quello che i peones vogliono sentirsi dire. Cioè di stare tranquilli, perché la legislatura va avanti fino alla fine. Quindi voi maturerete la pensione a settembre e non abbiate timori”. La conduttrice gli chiede se le elezioni anticipate siano quindi più vicine o più lontane.
“Anche se in un Paese normale le elezioni non devono far paura a nessuno, votare con una situazione come quella in cui ci troviamo è oggettivamente pericoloso. – rompe allora gli indugi Giannini – Infatti, rispetto a questo schema che Draghi ha in testa e che renderà lui il super candidato per il Colle, c’è una sola variabile che è la variante. Non abbiamo ancora visto l’impatto della Omicron. Se la situazione si fa realmente drammatica mi spingo a dire che ha ragione Salvini. Persino per Mattarella diventa un problema. Se torniamo al dramma di un anno fa, forse bisognerà fare in modo che il sistema istituzionale disegnato finora rimanga quello che è. È un’ipotesi del terzo tipo comunque”, conclude il giornalista.
Potrebbe interessarti anche: Mattarella contro i no vax in tv: Maglie e Capezzone lo attaccano sui social