Una soluzione alla crisi, a oggi, continua a non esserci. Troppi gli argomenti che rimangono ancora sul tavolo, dal MEs alle politiche sul lavoro passando per sanità e infrastrutture. Tanti i nomi da incastrare sullo scacchiere, in un gioco che vede i partiti continuare ad avanzare pretese e porre veti. La strada per il Conte ter, insomma, è tutta in salita. Con Renzi che in queste ore ha invocato una soluzione “a breve” tutt’altro che semplice. E con il Colle tornato a farsi sentire.
Come riportato da Tpi, infatti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha nascosto tutta la propria irritazione per il protrarsi della crisi. Il continuo gioco al rialzo dei protagonisti, soprattutto dalle parti di Italia Viva, ha infastidito parecchio il Capo dello Stato, che ora teme un ulteriore allungarsi dei tempi. Con la possibilità che, alla fine, sia comunque al Quirinale che i vari leader si rivolgeranno per arrivare alla tregua sperata.
Nel caso in cui il Colle venga chiamato comunque in causa per togliere le castagne dal fuoco a tutti, però, per i partiti la scelta non sarebbe indolore. Secondo Tpi, Mattarella avrebbe fatto capire: “Non toccheranno più palla e non avranno più alcuna voce in capitolo”. Scordarsi, dunque, la possibilità di esprimere un qualche potere di veto sulle successive scelte del presidente.
La volontà d Mattarella è in ogni caso quella di prendere una decisione definitiva nel giro di poco. Il termine ultimo è fissato per la fine della settimana, tra sabato 6 e domenica 7 febbraio. Se per quella data i partiti avranno trovato finalmente un’intesa, bene. Altrimenti, non sarà più possibile aspettare, e il Colle farà la propria mossa.
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