Matteo Bassetti apre le porte dell’Italia alla quarta dose del vaccino contro il Covid. Il direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova esprime la sua opinione durante Un giorno da pecora, il programma radiofonico di Radio Uno. Bassetti dichiara che sicuramente si farà una quarta dose nel 2022, a circa 12 mesi dalla terza. Ma il suo annuncio arriva in concomitanza con la pubblicazione di un’indagine secondo cui un italiano su tre si dice contrario persino alla terza dose.
“Sicuramente faremo una dose di richiamo nel 2022, ragionevolmente a 12 mesi dalla terza. Non tra 6 mesi. – afferma Matteo Bassetti durante la puntata di Un giorno da pecora del 26 novembre – La medicina e la scienza sono materie in continua evoluzione, dobbiamo continuare a studiare e, eventualmente, cambiare idea. Dov’è il problema? Se lo Stato ti mette in condizione di fare una vaccinazione dove vuoi, quando vuoi, non vedo il problema”, rassicura comunque il medico.
“Prima di dire che i vaccini non funzionano, studiamo la variante. – aggiunge poi Bassetti parlando della nuova variante sudafricana appena scoperta – Altre informazioni, in questo momento, equivalgono solo ad un ‘Al lupo! Al lupo!’. La variante oltretutto è stata trovata in Botswana, non a Gallarate (anche se un primo caso è stato scoperto anche in Belgio, ndr). Tutte le varianti trovate sono state coperte dai vaccini. Quindi consiglio di vaccinarsi senza pensare troppo a quello che succede in Paesi remoti. Ricercatori e virologi ci diranno se le varianti bucano i vaccini. Ad oggi non abbiamo un dato certo”, conclude.
Ma le sue dichiarazioni sulla quarta dose, come già accennato, contrastano con il risultato dell’indagine realizzata dall’EngageMinds Hub, il centro di ricerca dell’Università Cattolica di Cremona, insieme ad altri studiosi. “Questo 33% di italiani che hanno poca o nessuna intenzione di sottoporsi alla terza dose – commenta Guendalina Graffigna, direttrice dell’EngageMinds Hub – deve far riflettere, perché non si tratta di no vax, visto che sono già regolarmente vaccinati. Inoltre, dai dati emerge che questa espressione di forte scetticismo rispetto all’ulteriore immunizzazione è un’inclinazione omogenea nella popolazione”.
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