Novità in arrivo per Matteo, il bambino di 8 anni appena uscito dalla chemio, malato di leucemia, che non può riprendere il suo posto fra i banchi della seconda elementare perché cinque dei suoi compagni non sono vaccinati. Privo di difese immunitarie dopo la cura, rischierebbe di prendere infezioni mortali, come il morbillo. “Matteo tornerà a scuola. Punto e basta, niente deroghe”, esclude alternative l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, all’unisono col governatore Zingaretti: “E’ una storia assurda, tutelare i suoi diritti significa civiltà”.
La denuncia del Corriere e l’intervento della Regione restituiranno a Matteo la gioia di tornare sui banchi della scuola, a San Giovanni. Succederà dopo il 15 marzo secondo quanto hanno prescritto gli ematologi del Bambino Gesù.
Lunedì il responsabile del servizio vaccinale della Asl Roma2 andrà a parlare con genitori degli inadempienti per indurli a una decisione ragionevole, quella di accettare che i figli facciano la profilassi come prevede la legge anche per la scuola dell’obbligo che tuttavia consente ai non in regola di non essere allontanati. L’unico rischio sono sanzioni fino a 500 euro. Se la famiglia si manterrà su posizioni no vax, che almeno in un caso sembrano basate su convinzioni astruse e ascientifiche, i ragazzi non vaccinati dovranno cambiare sezione.
E’ la stessa legge Lorenzin (approvata nel luglio 2017) a indicare questa soluzione proprio per tutelare i bambini che per cause mediche non possono ricevere le dosi protettive. Il problema è che le piccole strutture hanno un numero limitato di sezioni e non riescono a distribuire gli alunni. Una norma passata col decreto Milleproroghe ad agosto 2018, dunque col governo Lega-M5S, ha prorogato al 10 marzo la possibilità di autocertificare l’avvenuta vaccinazione o l’impegno di farla.
Il termine sta per scadere, i bambini da 0 a 6 anni (asilo e materna) inadempienti dovranno essere allontanati da scuola, i più grandi restano in classe anche senza documentazione completa. Sarebbero da 500 a 800mila. Nessuna Regione ha comminato sanzioni. Non è chiaro se debbano farlo le Asl. In pratica le multe sono passate in cavalleria.
Nelle Regioni con anagrafe vaccinale, fra cui il Lazio presentare la documentazione cartacea è superfluo. Con un semplice clic scuole e centri vaccinali possono infatti controllare se l’alunno è a posto con le dieci profilassi e comportarsi di conseguenza. In questi mesi di proroga i Nas dei Carabinieri hanno fatto accertamenti in tutta Italia per verificare la veridicità delle autocertificazioni.
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