Ancora ritrovamenti significativi di oggetti nei covi e nelle case in cui Matteo Messina Denaro ha vissuto da latitante per 30 anni. Stavolta i carabinieri del Ros hanno perquisito la casa di famiglia dei Messina Denaro a Castelvetrano, che è stata l’ultima residenza ufficiale del capo della mafia fino al 1993. Tra le cose ritrovate, mostrate anche in un video diffuso sui social, c’è anche una bottiglia di champagne, il libro ‘Facce da mafiosi’ dell’artista Flavia Mantovan e famigerati occhiali da sola Ray-Ban con le lenti marroni, con i quali il padrino corleonese è stato fotografato in alcune storiche fotografie.
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Il video girato in casa di Matteo Messina Denaro
Ha una durata di circa un minuto il video pubblicato dai carabinieri che illustra come è andata la perquisizione effettuata nella casa materna di Matteo Messina Denaro a Castelvetrano. Abitazione che si trova in via Alberto Mario. Fino al momento dell’inizio della sua latitanza nel 1993, il boss viveva proprio lì insieme alla madre, visto che il padre Francesco, detto ‘don Ciccio’, era deceduto già da qualche anno. Tra i vari oggetti rinvenuti, il filmato mostra anche gli occhiali Ray-Ban che collezionava Matteo che aveva una vera e propria passione. Occhiali che gli erano utili anche per dissimulare la malattia che aveva agli occhi: lo strabismo del miope elevato.
Non solo Ray-Ban
Oltre ai Ray-Ban, Matteo Messina Denaro apprezzava molto anche lo champagne. Per questo nella casa di Castelvetrano c’era un bottiglia di Crystal della Roederer, uno dei più costosi in commercio. Gli investigatori hanno rinvenuto anche un catalogo d’arte: quello dedicato alla mostra ‘Facce da mafia’, organizzata nel 2009 al museo di Salemi, cittadina di cui all’epoca Vittorio Sgarbi era il sindaco. In quella mostra venne anche esposto un ritratto in stile ‘pop’ del boss, realizzato dall’artista Flavia Mantovan.
Proprio quel ritratto è stato protagonista di una vicenda dai contorni abbastanza misteriosi. Ad acquistarlo fu infatti un compratore rimasto anonimo che disse di non avere alcun problema di soldi. “Si rivolse a me un gallerista romano che ora non c’è più, Carmine Siniscalco dello Studio S., per chiedermi espressamente quel dipinto. – racconta Daniele Arzenta, presidente dell’associazione culturale che ha organizzato la mostra ‘Facce da mafia’ – Mi disse che il suo misterioso acquirente non faceva questione di prezzo. Che era pronto a versare anche una cifra cospicua. Siniscalco mi confessò poi che lo aveva venduto ottimamente, anche se non mi disse a chi”. Quel dipinto venne poi ritrovato a casa della madre di Matteo Messina Denaro.
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