Lunedì 23 maggio 2022 ricorre il 30esimo anniversario della strage di Capaci, in Sicilia, dove nel 1992 persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i membri della sua scorta. Quell’immenso boato e quell’enorme squarcio aperto sull’autostrada per Palermo sono rimasti ferite aperte nel cuore e nella mente di tutti gli italiani. E oggi, nel giorno delle celebrazioni, anche diversi esponenti politici hanno voluto far sentire la loro voce. Tra le tante dichiarazioni spicca quella di Matteo Salvini, visto che il leader della Lega usa toni durissimi contro i mafiosi.
“Oggi è l’anniversario delle stragi di mafia di Capaci, che hanno seminato sangue, morte e disperazione, ma che hanno lasciato un seme nelle nuove generazioni. – dichiara Matteo Salvini – Vanno portate via anche le mutande a questi stronzi che hanno pensato di mettere l’Italia sotto i loro tacchi, e da nord a sud, meritano solo disprezzo e sequestri. Io ricordo con orgoglio quando ho dato il primo colpo di ruspa alla villa dei Casamonica sequestrata. Ai mafiosi va sequestrato tutto il possibile. La mafia va combattuta sempre, ovunque e comunque”, conclude il leader leghista.
Non tutti però la pensano come Salvini. È il caso del direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio che, in occasione della sua partecipazione al Salone del Libro di Torino, ricorda a tutti che “la ragione per cui vale la pena parlare delle stragi è per insistere sul fatto che quelle sono stragi di mafia e di politica, non solo di mafia come qualcuno cerca di far appiattire”.
Secondo Travaglio, inoltre, “noi sappiamo che ci sono uomini dello Stato che suggeriscono, affiancano favoreggiano pilotano i indirizzano i boss mafiosi in una strategia che ha avuto molte mani e molti autori ed è ancora in cerca di quegli autori”.
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