Maximulta per i senza biglietto. È una delle proposte a cui sta lavorando il governo per la cosiddetta manovra-bis. L’ipotesi rientra nelle misure urgenti per la lotta all’evasione tariffaria che prevede appunto una maximulta per i senza biglietto: 200 euro per chi sale senza titolo di viaggio sui mezzi pubblici. Oltre alla stangata, la proposta all’esame del consiglio dei ministri prevede altre novità contro i cosiddetti ‘portoghesi’. Ecco quali.
Maximulta per i senza biglietto: tutte le novità in arrivo
Oltre a far salire a 200 euro la maximulta per i senza biglietto, il governo darà la possibilità, ai gestori dei servizi di trasporto pubblico, di affidare a terzi il servizio di prevenzione, accertamento e contestazione delle violazioni. La bozza parla di soggetti non appartenenti agli organici del gestore, da qualificare come agenti accertatori, che avranno il ruolo di controllori. Non solo. Le telecamere interne ai mezzi di trasporto, e quelle sulle banchine delle fermate, potranno fornire prove per l’evasione. Insomma, oltre ad alzare la somma della sanzione, il governo sta pensando a nuovi strumenti per rendere davvero efficace la lotta all’evasione sul trasporto pubblico. Gli sforzi compiuti finora, in effetti, non hanno prodotto risultati rilevanti.
I senza biglietto: un esercito di scrocconi
Secondo il dati forniti lo scorso anno dall’Asstra, l’associazione delle aziende di trasporto pubblico e privato, in Italia usano i mezzi pubblici – bus, tram e metropolitane – circa 5 miliardi di persone l’anno. Un quinto di queste, pari a 1 miliardo di persone, viaggia regolarmente senza biglietto. Per ogni bus o vagone di metropolitana, insomma, un viaggiatore su cinque non paga il biglietto. La situazione, naturalmente, è diversa da città a città. A Roma e a Bari, per esempio, i ‘portoghesi’ sono un terzo dei viaggiatori, a Reggio Calabria un quarto. Milano, Torino e Genova dichiarano un’evasione vicina al 5%. Come si giustificano tanti scrocconi? Stando al rapporto Asstra, le società di trasporto controllano troppo poco: a Roma, le verifiche sono appena 5 mila al giorno. Non solo. Sui controlli effettuati, il numero dei verbali è ancora più risicato: 126 mila verbali l’anno a Roma e appena 5 mila a Palermo. La situazione si complica ulteriormente se si considera che, anche verbale alla mano, le aziende di trasporto pubblico riescono difficilmente a recuperare le somme delle sanzioni che hanno elevato: appena il 30%, sempre secondo l’associazione delle aziende di trasporto. Il fenomeno rientra nella voragine delle somme evase che lo Stato non riesce a recuperare e che ha fatto, negli anni scorsi, la forza di Equitalia, prima della massiccia campagna di rottamazione delle cartelle. Stando così le cose, insomma, la maximulta per i senza biglietto non dovrebbe dare i risultati sperati, a meno che gli agenti accertatori esterni non riescano a ottenere ciò che, fino ad adesso, non hanno ottenuto i controllori interni.