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Mediaset ha superato lo share Rai, è la prima volta nella storia: panico nel servizio pubblico

Nel 2023 Mediaset ha superato Rai in termini di share giornaliero, un evento mai avvenuto nei 30 anni di duopolio. Il documento di bilancio della Rai, approvato ieri dal consiglio di amministrazione, ha reso ufficiale questa svolta: mentre Rai ha registrato un 37% di share, Mediaset ha raggiunto il 37,7%. Nonostante Rai1 rimanga il primo canale nazionale nel prime time, questo non è bastato a mantenere la leadership complessiva.

La fuga delle stelle che ha spezzato le gambe al servizio pubblico

Questa sconfitta arriva in un periodo turbolento per la televisione di Stato, marcato dall’ascesa al potere di Giorgia Meloni e dai suoi fedelissimi che hanno preso posizioni chiave in Viale Mazzini, modificando palinsesti e strutture aziendali. Questo cambiamento ha avuto effetti notevoli, come la “fuga delle stelle” verso emittenti concorrenti, incluse figure come Fabio Fazio e Amadeus, ora su Nove. Tale esodo è stato accelerato dalle politiche di TeleMeloni, che ha imposto restrizioni sugli ospiti e sulle scalette delle trasmissioni, diminuendo l’autonomia di artisti e conduttori.

Inoltre, una serie di flop ha aggravato la situazione, causando un calo significativo degli ascolti e allertando gli investitori. Tra i programmi meno riusciti, si annoverano le nuove trasmissioni affidate a figure legate al partito Fratelli d’Italia, che hanno registrato share deludenti.

Previsto sciopero dei giornalisti di 5 giorni

La situazione è tale che anche figure di spicco come Sigfrido Ranucci e Federica Sciarelli hanno considerato l’idea di lasciare la Rai, aumentando le preoccupazioni sul futuro dell’azienda. L’Unione Sindacale Giornalisti Rai (Usigrai) ha già annunciato uno stato di agitazione e proclamato uno sciopero di 5 giorni per contestare la trasformazione del servizio pubblico in uno strumento partitico.

Questi sviluppi hanno catturato l’attenzione anche della stampa internazionale, con pubblicazioni come il Guardian e il Pais che criticano la deriva politica dell’emittente, paragonandola a modelli autoritari esteri. Questo periodo rappresenta una sfida cruciale per la Rai, che deve navigare tra pressioni politiche interne e la necessità di mantenere la sua integrità e indipendenza come servizio pubblico.

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