Neanche il tempo di mandare agli archivi il caso Sea Watch, con lo spinoso braccio di ferro Carola-Salvini e il lungo codazzo di polemiche, che ecco subito presentarsi un altro caso che rischia di far discutere parecchio. Questa volta il fronte è stato aperto dalla barca a vela Alex, che ha recuperato 54 persone che si trovavano su un gommone in difficoltà. L’imbarcazione della piattaforma umanitaria ‘Mediterranea Saving Humans’ è riuscita salvare da un possibile annegamento il gruppo di naufraghi, tra cui c’erano anche 4 bambini e 11 donne, di cui 3 incinte, evitando così che venissero riportati nelle carceri libiche.
Ora l’obiettivo, sancito anche dalle leggi del mare, e in particolare dalla Convenzione di Amburgo del 1979 (a cui ha aderito l’Italia), è portare questi migranti nel porto sicuro. E per porto sicuro, secondo la convenzione internazionale, si intende sia quello più vicino al luogo del salvataggio, sia quello in cui vengono rispettati diritti umani. Per questo la barca punta puntava verso l’Italia.
“Stiamo richiedendo al centro di coordinamento le disposizioni per il porto sicuro più vicino, che va assegnato in base alle normative e non in base ai desiderata di Matteo Salvini”, aveva detto all’Adnkronos Alessandro Metz, armatore e portavoce di Mediterranea. Il salvataggio era avvenuto in zona Sar libica. Salvini si era però subito affrettato a ribadire che i porti italiani sarebbero rimasti chiusi, senza accogliere i migranti.
A farsi avati è stata Malta, che si è “resa disponibile ad aprire il proprio porto ad Alex e ai suoi ospiti”. Un’offerta che, così formulata, il ponte di comando ha ritenuto “decisamente inaccettabile”. E non certo per una questione formale. Il viaggio sarebbe troppo lungo e pericoloso per una imbarcazione di 18 metri carica di 65 persone (54 migranti, 11 membri dell’equipaggio).
La risposta è dunque stata netta: “Per le condizioni psicofisiche delle persone a bordo, per le condizioni di carico della nave e per la situazione meteo data in peggioramento, la Alex non è in grado di fare rotta su Malta, restiamo però disponibili ad accogliere la vostra proposta purché inviate una vostra unità navale a prelevare i nostri ospiti, o in alternativa provvediate al trasferimento degli stessi. Di certo non siamo in grado di fare 100 miglia nautiche”. La Raggi si scorda i Casamonica: Roma non sarà parte civile al processo