Va bene i giochi di parole e l’ironia, nel tentativo di creare slogan accattivanti e invogliare gli elettori a dare il proprio sostegno. Ma la sensazione è che dalle parti della Lega qualcuno abbia decisamente esagerato, per usare un eufemismo. Perché Luigi Bianchi, aspirante candidato sindaco a Varese, ha deciso di provare a conquistare il cuore dei cittadini con un il moto “Per Varese, meglio Bianchi”.
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Un ritornello che la Lega ha poi puntualmente ripreso sulle proprie pagine social, con tanto di pronta risposta a chi puntava il dito annusando un “leggero”, si fa per dire, odore di razzismo: “Basta con il politicamente corretto”. Tutto finito con qualche lieve polemica? Macché: Nel Carroccio, in pochi riescono a tenersi lontani dalle polemiche. E così, ecco che il caso si è poi ingigantito.
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Un collega di partito del candidato, il consigliere regionale lombardo della Lega Giacomo Cosentino, ha infatti postato su Facebook la foto del candidato con il commento: “In effetti, soprattutto in Piazza della Repubblica, non se ne vedono più” riferendosi ai cittadini italiani, ovvero i “bianchi”. Il consigliere ha anche ammesso il doppio senso: “Ovviamente ho giocato ironicamente sul doppio senso della parola bianchi”.
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Di fronte alle accuse, Cosentino si è poi difeso così: “C’è una categoria di persone che davvero mi fa pena e sono i repressi, i tristi, i rosiconi e gli schiavi del politicamente corretto. Gente rancorosa col mondo diverso dal loro, gente che ti dice che sei razzista, ma sotto casa propria non vuole gli zingari. È questa la stessa gente che usa la prima pagina di un fantastico quotidiano nazionale per provare a mettere in difficoltà Matteo Luigi Bianchi. Ma ci fanno solo un grande favore”.
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