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“Meglio le bottarelle dei botti”: gli auguri sessisti del vicesindaco leghista

Doveva essere un semplice messaggio di fine anno, e invece è diventato una battutaccia sessista che ha creato polemica e imbarazzo a non finire. Tutta colpa dell’iniziativa del vicesindaco leghista di Lentate sul Seveso, in provincia di Monza, che ha deciso di dare l’addio al 2019 a modo suo su un gruppo Facebook cittadino: Matteo Turconi Sormani ha così deciso di inviare l’immagine di una donna succinta accompagnata da uno slogan che invitava a dedicarsi alle “bottarelle” piuttosto che ai botti di fine anno.

Una chiara allusione sessuale che ha spinto subito l’opposizione a far sentire la propria voce: “Chiediamo che la sindaca, in quanto donna e in quanto massima rappresentante politica della nostra comunità, sconfessi quanto prima l’operato del suo vice e gli ritiri le deleghe” si legge sulla pagina Facebook del Pd di Lentate, che accusa il vicesindaco di aver pubblicato un post volgare e lesivo della dignità femminile “sperando di raccogliere consenso, di richiamare al celodurismo di bossiana memoria, di passare per il gaudente che strizza l’occhiolino ai nostri istinti peggiori” e di averlo fatto “come un cafone qualsiasi, dimenticando di rappresentare l’amministrazione Ferrari e la nostra cittadinanza tutta”.I rappresentanti del Partito democratico e della lista civica “Cittadini per Lentate” hanno comunicato di sentirsi “offesi dalla sfrontatezza e dalla volgarità di qualcuno che per il ruolo che ricopre dovrebbe dare l’esempio in quanto a onorabilità, buone maniere, sani principi” e parlano di “tonfo della dignità di questa maggioranza che cade, frantumata dalla maleducazione e piccineria di Turconi, elemento di spicco di una giunta che spesso si riempie la bocca dei concetti di decoro e dignità, senza far seguire alle parole fatti concreti”.Il post si conclude così: “Ci dispiace dover condividere certe immagini, ma il vicesindaco Turconi ha davvero toccato il fondo, con un messaggio di fine anno volgare e sessista. Lui non prova vergogna, noi invece tanta”.

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