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Migranti, Meloni sfida il Colle e cancella la protezione speciale dal DL Cutro

Meloni cancella la protezione speciale per i migranti dal Decreto Cutro. È una sfida a Mattarella. La leghista Daisy Pirovano, Marco Lisei, di Fratelli d’Italia e Maurizio Gasparri, Forza Italia, hanno presentato un subemendamento con il quale eliminano il dispositivo della protezione speciale per i migranti che era stato inserito nel Decreto Cutro.
Il Quirinale non riceverà nulla, almeno per ora, perché si tratta di un emendamento alla legge e dovrà essere prima valutato dalle Camere. Il provvedimento recepisce le critiche della maggioranza all’inopportuna presenza di una protezione speciale per vincoli familiari, trasformando di fatto persone già inserite in “clandestine”.
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peluches per i bambini annegati a cutro in segno di protesta contro il governo
Le manifestazioni contro il Consiglio dei Ministri a Cutro lo scorso 9 marzo

Dl Cutro, le manovre per eliminare una norma umanitaria

Il governo di Giorgia Meloni cancella la protezione speciale per i migranti dal Decreto Cutro e ricompatta la maggioranza. A scapito della pioggia di critiche che presentava come inopportuna l’eliminazione dell’istituto speciale della protezione per motivi familiari. In questo modo molti migranti, spesso già inseriti nel tessuto sociale italiano, perderanno di colpo i loro diritti. La scelta è un tributo alla Lega, che era pronta a tutto per reinserire i Decreti Salvini. Che però, rassicurano dal governo, non torneranno.

Esulta, dunque la Lega, ma risponde subito Forza Italia. “Azzeriamo la protezione speciale, è un unicum italiano che crea condizioni attrattive per l’immigrazione“. È l’opinione del sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni. Che ribadisce la volontà della sua Lega a mantenere tutti e ventuno gli emendamenti per riportare in vita il decreto sicurezza del Salvini gialloverde. Forza Italia e Fratelli d’Italia, però, frenano. Da FdI, infatti, arriva il controcanto: “Non si torna ai decreti Salvini che, per altro, non possono tornare avendo avuto entrambi rilievi dalla Consulta. L’obiettivo non è mettere bandierine ma abolire la protezione speciale e approvare norme di buonsenso in linea con quelle europee”.

Meloni e il tributo del governo ai decreti Salvini

Cosa cambierà con l’eliminazione della protezione speciale

L’eliminazione dell’istituto della protezione speciale per motivi familiari produrrà cambi traumatici nel tessuto sociale italiano. In questo modo, infatti, si restringeranno le possibilità di avere permessi per malattia, adesso possibili solo se nel Paese d’origine non ci sono cure adeguate. Inoltre, non potranno più essere convertiti in permessi di lavoro quelli già ottenuti con protezione speciale. Sono previsti, invece, i permessi per chi fugge da matrimoni forzati o è vittima di persecuzioni per motivi di orientamento sessuale. “La maggioranza di centrodestra è coesa nel raggiungere l’obiettivo di restringere le maglie del permesso temporaneo il cui utilizzo per varie ragioni si è allargato a dismisura, creando una salvaguardia indiscriminata degli irregolari”, prosegue una nota Fratelli d’Italia.

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Eliminazione dell’istituto della protezione speciale: opposizione sul piede di guerra

Non è detta l’ultima parola, però, perché il decreto Cutro approderà martedì al Senato, quasi certamente senza relatore. In questo modo tutti gli emendamenti risulterebbero azzerati e dovranno essere ripresentati a firma dei capigruppo. L’opposizione è sul piede di guerra, perché dei 350 emendamenti presentati, 220 sono del Partito democratico. Sarà, dunque, una vera battaglia che solo i numeri sulla carta danno per vinta a Meloni.

“Il governo vuole togliere la protezione speciale per i migranti. L’unico risultato di una scelta che ricalca quelle di Salvini sarà quello di generare nuovi senzatetto, irregolari, nuove vittime di sfruttamento. Per poi, ovviamente, cavalcare la paura. Una vera vergogna”. È il commento di Pierfrancesco Majorino, ex candidato sindaco di Milano e nuovo responsabile per le politiche migratorie Pd.

Francesco Boccia, presidente del Pd al Senato, sottolinea il paradosso della scelta della maggioranza. Una contraddizione in cui è incappato, ovviamente, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, intervenuto a L’Aquila sulle osservazioni della Cei. “Non esiste un allarme immigrazione, ma esiste uno stato di emergenza tecnicamente inteso che ha suggerito al governo di dotarsi di procedure semplificate per essere all’altezza di queste sfide complesse di fasi di concentrazione acuta degli sbarchi”. Risponde Boccia: “Siamo di fronte ad un governo assurdo che prima porta in Parlamento un decreto sbagliato, fatto solo per la propaganda, poi dichiara lo stato d’emergenza. Oggi Piantedosi lo derubrica a fatto tecnico ma la maggioranza, succube della Lega, presenta emendamenti a quel decreto che stravolgono e aboliscono la protezione speciale. Contorsioni continue che confermano che questa destra non sa e non può risolvere un problema strutturale come l’immigrazione ed allora si affida a misure di pura propaganda, sulla pelle dei migranti, che non risolveranno nulla ma allargheranno solo i confini dell’illegalità e del sommerso”.

“Eliminare la protezione speciale porterà ad aumentare il numero di irregolari, l’opposto di quello che servirebbe al nostro Paese” è la considerazione di Riccardo Magi, segretario di + Europa.

Leggi anche: Strage di Cutro, le autorità sapevano tutto. Migranti, Meloni s’inventa lo stato di emergenza.

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