Un attacco improvviso e quasi inaspettato. Giorgia Meloni al veleno contro Mara Venier: “Continua il tentativo di silenziare l’opposizione. Da mesi, esponenti del governo si alternano senza contraddittorio tra gli ospiti di ‘Domenica In’, ma quando si tratta di dare spazio all’opposizione rispondono che non invitano politici. Benvenuti in Corea del Nord”. Questo il tweet di Giorgia Meloni apertamente diretto alla trasmissione guidata da Mara Venier la domenica pomeriggio su RaiUno. L’attacco colpisce anche la rete che ospita il programma, mentre in Rai si è in odore di cambio di vertici. Che linea sceglierà Mara Venier? Risponderà alla leader di Fratelli d’Italia? (Continua a leggere dopo la foto)
Poi sgombrato il campo dalla questione televisiva, la Meloni rilascia una lunga intervista al Corriere e racconta i suoi progetti: “Fratelli d’Italia potrebbe presto essere il partito di maggioranza di un governo di centrodestra e pertanto chiamato a guidare la Nazione. Già il fatto che il Corriere della Sera reputi ‘probabile’ questa ipotesi rappresenta di per sé una piacevole notizia”, scrive in una lettera, aggiungendo però che il paragone sulla classe politica non all’altezza come il M5S “non regge”. “Nessuna improvvisazione dalle nostre parti”, sottolinea. (Continua a leggere dopo la foto)
“Si possono contestare nel merito le nostre posizioni, ci mancherebbe, ma non sostenere che non siano esplicitate in modo chiaro. Ed è a queste tesi, serie e concrete, portate avanti con tenacia, senza ondeggiamenti, che Fratelli d’Italia deve il suo successo. È questo l’elemento che spesso sfugge nelle analisi sul nostro conto”. Rispondendo a un articolo di Galli della Loggia, Meloni dice che “è verissimo che FdI non è organico all’attuale sistema di potere e di influenze che governano la macchina dello Stato. Ne andiamo fieri. È il Pd il partito del ‘Deep State’, come lo chiamerebbero gli americani, quello che rappresenta la difesa dello status quo in Italia e in Europa”. (Continua a leggere dopo la foto)
“FdI è invece una forza che chiede cambiamento e rinnovamento”, dice ancora Meloni. “Non abbiamo l’ostilità della classe dirigente della Nazione: guardano a noi con speranza moltissimi magistrati, dirigenti pubblici, servitori dello Stato, accademici. Siamo il terrore però di chi vive di rendite di posizione, del ‘sistema Palamara’, di chi percepisce pensioni d’oro immeritate, di chi fa carriera per la sua faziosità e non per i sui suoi meriti”.
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