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Multinazionali, palazzinari, fondazioni: tutte le lobby che finanziano Giorgia Meloni

Chi c’è dietro a Fratelli d’Italia? E chi c’è dietro alla purista Meloni? L’Espresso ha pubblicato un’inchiesta per scoprire il lato nascosto, le contraddizioni politiche del partito del “prima gli italiani”, la narrazione pompata sui social dalla macchina della propaganda nazionalista. Spunta una cena con i lobbisti delle multinazionali il 12 novembre a Bruxelles in un lussuoso hotel del centro; il sostegno del network ultra conservatore americano alle fondazioni collegate partito conservatore europeo di cui è membro Fratelli d’Italia; i finanziamenti di Luca Parnasi e dei suoi soci d’affari ma anche l’acquisto a prezzi stracciati della sede storica di via Ottaviano, roccaforte del Movimento sociale italiano. E non solo…

In Europa Giorgia ha scelto di salire sul cavallo che conta: l’European Consevatives and Reformist, il gruppo europarlamentare che esprime 62 deputati e raccoglie sovvenzioni pubbliche da Bruxelles per svariati milioni di euro. Ma è anche una sigla in grado di attirare donazioni dagli Stati Uniti, da grandi multinazionali e da associazioni strettamente connesse all’ala più conservatrice dei Repubblicani. E gli affari nazionali come vanno?

Scrive L’Espresso:  “Il potere che ha deciso di sostenere Fratelli d’Italia assume la forma di imprenditori, grandi e piccoli, di costruttori della Capitale. I nomi più famosi del settore del mattone. Primo fra tutti Luca Parnasi”. Ma non è il solo contributo che porta le stimmate dell’imprenditore sotto inchiesta per corruzione e finanziamento illecito. L’Espresso, poi, rivela altri quattro nomi che riconducono sempre a Parnasi e alla Pentapigna e che hanno finanziato con altri 100 mila euro il partito.

L’Espresso, inoltre, pubblica i nomi che compongono il reticolo di associazioni e fondazioni d’area Fratelli d’Italia. C’è la più nota: Fondazione Alleanza Nazionale con il suo patrimonio immobiliare che si è arricchito nel 2018, con l’acquisizione della storica sede del movimento sociale di via Ottaviano. Alla fine per evitare lo sfratto dei camerati, la fondazione ha deciso di comprarlo. Il prezzo? Un ottimo affare, per la zona davvero fuori mercato.

 

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