Giorgia Meloni apre uno spiraglio nella collaborazione tra governo e opposizione: “Se il governo, adesso che la situazione è ormai fuori controllo, vuole coinvolgere l’opposizione bene, ma servono patti molto chiari”. La leader di Fratelli d’Italia pone tre condizioni: “Servono regole di ingaggio trasparenti, chi fa cosa e come – dice al Corriere della sera -. Secondo: il governo deve abolire i provvedimenti sbagliati. Terzo: appena usciti dall’immediata emergenza si torna a votare”. Condizioni che rendono però una collaborazione a dir poco difficile… “Qui di difficile, anzi di insopportabile, c’è il modo in cui questo governo ha gestito l’emergenza”, aggiunge Meloni.
Sui Dpcm di Conte, che per altro è uguale ai provvedimenti che più o meno stanno prendendo tutti in tutta Europa, la Meloni dice: “Il problema non è la singola misura, è che non si ha idea delle priorità e si manda sul lastrico la gente senza dare alcun ristoro. Finché non sappiamo le cifre parliamo del nulla. Il ristoro deve essere totale. E deve prevedere anche il risarcimento per chiunque abbia speso soldi, tanti, per adeguarsi ai protocolli richiesti che ora vengono considerati inadeguati. Siamo pronti a organizzare un presidio permanente davanti a Palazzo Chigi per ascoltare le ragioni di chi sta perdendo tutto, tre parlamentari di FdI che sono anche ristoratori sono pronti allo sciopero della fame finché non sarà chiaro quanti soldi vanno a chi”.
Che altro si poteva fare con questa crescita dei contagi? “Tutto ciò che non è stato fatto e che noi da mesi chiediamo. Cosa si sta facendo per il trasporto locale, per il tracciamento, per mettere in sicurezza i più fragili? Noi sicuramente non avremmo detto, come ha fatto Conte, che possono essere chiuse ‘attività sacrificabili’. Parole terribili, chi vive con quelle attività non può ‘sacrificare’ proprio nulla. Lo abbiamo detto e scritto, da mesi: test rapidi a tappeto per il tracciamento, anche operati da farmacisti; trasporti pubblici potenziati con pullman privati, con taxi collettivi anche degli Ncc; per le scuole termoscanner e non banchi a rotelle, tensostrutture, spazi da chiedere ai privati; sanificazione a spese dello Stato. E soprattutto stabilire un ordine di priorità”.
Chiude la Meloni sul rischio della rabbia sociale: “La violenza va condannata senza se e senza ma, da qualunque parti arrivi. Ci sono realtà che stanno approfittando della disperazione della gente e che fanno pagliacciate funzionali al regime, perfino a una strategia della tensione. Ma il disagio c’è. E si affronta solo dando risposte. Protestare contro il governo deve restare legittimo, senza violenza, ma pretendendo soluzioni all’altezza della situazione”.
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