Giorgia Meloni ha ribadito il suo no a Mario Draghi dopo aver incontrato il premieri incaricato, a capo di una delegazione che ha visto la presenza anche dei capigruppo di Camera e Senato di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida e Luca Ciriani. Un colloquio durato una mezz’ora, al termine del quale l’ex ministra ha spiegato: “È stato un incontro interessante, tutto basato sui contenuti. Ci limitiamo a questo, visto che non ci interessano gli incarichi all’interno di questo governo. Abbiamo mandato al premier incaricato una serie di proposte e di documenti. Draghi non ha avuto il tempo di leggerle, chiaramente”.
“La nostra posizione comunque è immutata – ha spiegato Meloni nel ribadire il proprio no – ma vogliamo essere utili alla nazione. In quella lettera abbiamo parlato dei dossier aperti, Recovery fund, natalità, infrastrutture, recupero del gap tra Nord e Sud, ricostruzione delle aree post terremoto. Superare il divario tra lavoratori di serie a e lavoratori di serie b, tutti devono avere gli stessi diritti. Ci piacerebbe portare avanti il lavoro per l’assegno universale e unico”.
E ancora: “Chiediamo l’abolizione del cashsbck e della lotteria degli scontrini, che potrebbe liberare 5 miliardi di euro. Sull’emergenza sanitaria mi auguro che Draghi voglia dire basta al metodo di limitare la libertà delle persone a colpi di dpcm. Abbiamo portato proposte storiche, come il tema della messa in sicurezza degli anziani, per i quali il Covid è più pericoloso. Ci vuole una rete capillare di assistenza per gli anziani. Abbiamo mandato un dossier con le anomalie della gestione commissariale di Arcuri. Spendere 40 0mila euro per ogni padiglione vaccinale per metterci sopra una primula non è serio, non è dignitoso. Ci ha garantito ha già iniziato a leggere i nostri dossier, questo mi pare già un cambio di passo”.
“L’Italia è parte dell’alleanza atlantica, ma quale sarà la postura dell’Italia rispetto ai propri partner internazionali? Speriamo che si possa cambiare atteggiamento grazie a Mario Draghi. Ma credo che il nostro Paese dovrebbe porre la questione della web tax. Ci siamo, le domande sono molte, nei prossimi giorni ne sapremo di più, sia sui contenuti, sia sulla squadra di governo. Domani Draghi potrebbe scoprire che magari all’opposizione c’è qualcuno più leale dei partiti della sua maggioranza. Noi teniamo fede agli impegni presi, indipendentemente da chi sia l’interlocutore. La nostra è una scelta responsabile”.
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