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Meloni si difende: “Se attaccate me, calunniate l’Italia”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si difende in Parlamento: “Se attaccate me, calunniate l’Italia”. “Ci hanno accusato di cose raccapriccianti, ma io ho la coscienza a posto“. Queste le due frasi clou dell’intervento di Meloni al question time tesissimo di questo pomeriggio a Montecitorio. Il capo del governo ha blindato sé stessa e i suoi ministri puntando sulla tattica dell’attacco. Nessuna risposta nel merito, dunque, ma una difesa a spada tratta del proprio operato.
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Meloni conferenza stampa Cutro
Giorgia Meloni in conferenza stampa dopo il consiglio dei Ministri a Cutro

“Se attaccate me, calunniate l’Italia”, perché la difesa di Meloni

Giorgia Meloni ha risposto alle critiche dell’opposizione accusandola di “calunniare l’Italia” sulla questione dell’immigrazione. Durante il question time alla Camera, la leader di Fratelli d’Italia, ha respinto le richieste del Partito democratico di aumentare il salario minimo, sostenendo che ciò non è la soluzione e che invece servono tagli alle tasse. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha risposto alle dichiarazioni di Meloni sottolineando che nel passato il suo partito aveva tentato di introdurre il salario minimo, ma la Lega aveva votato contro. Schlein ha anche criticato la Lega per la sua ossessione sull’immigrazione, sostenendo che i giovani italiani sono costretti ad emigrare a causa dei bassi salari e della precarietà.

Rispondendo a un’interrogazione del segretario di +Europa, Riccardo Magi, sulla questione dell’immigrazione, Meloni ha difeso l’operato del governo e ha accusato l’opposizione di calunniare l’Italia. Magi ha replicato sottolineando l’importanza di rispettare la Costituzione e di lavorare per salvare vite umane nel Mediterraneo. Meloni ha poi chiarito che il governo non si piegherà alle pressioni di coloro che vogliono imporre una visione ideologica del mondo senza confini.

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