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Meloni si sente Garibaldi: “Italia o morte”

Stavolta esagera davvero. Alla kermesse milanese di FdI, “Pronti, candidati al via”, là premier Giorgia Meloni arriva a paragonarsi addirittura a Giuseppe Garibaldi.

LRicordo quella frase attribuita a Garibaldi: qui si fa l’Italia o si muore, la penso così” afferma la Meloni, probabilmente in preda al delirio.

“Quello che avremo di fronte sarà un periodo complesso, ma questo scenario carico di crisi non deve impedirci di guardare il futuro con ottimismo: dobbiamo passare dalla gestione della crisi a pensare in grande, aver il coraggio per il lungo periodo – continua la presidente del Consiglio -. Lo spread è a 182, la Borsa è andata più che bene, la differenza la fa la serietà, la determinazione di questo governo che non ha padroni e non dobbiamo dire grazie a nessuno, rispondiamo solo al popolo italiano, senza compromessi necessari, senza lentezza con velpocità, con una visione di fondo. la nostra priorità è la crescita”.

“ Non abbiamo tempo da perdere, vogliamo sbloccare le opere, eliminare colli di bottiglia che affliggono anche la Lombardia e Milano vogliamo sostenere le aziende – aggiunge ancora la Primieri, in collegamento con la kermesse milanese di FdI -. Il Presidenzialismo? Rimane una nostra priorità, è un impegno che vogliamo mantenere. Vogliamo parlare con tutti ma quel mandato vogliamo onorarlo”.

“Non c’è giorno e non c’è ora in cui non mettiamo tutto noi stessi in questo impegno: faremo quello che va fatto, con coraggio e determinazione, quello che è giusto in coscienza – afferma ancora -. Mi interessa sapere i dati economici, della natalità, della produttività tra 5 anni. Spero e sono certa che avremo questi cinque anni, malgrado la opposizione e non solo”.

“Sono certa che possiamo garantire che alla fine di questo periodo l’Italia sarà migliore di come ci e’ stata consegnata, questa è l’unica cosa che mi interessa – conclude -. Abbiamo già conosciuto una politica che fingeva di affrontare i problemi non ponendosi problemi di quello che poteva significare per la nazione. Chi pensa che davanti a un’occasione come questa si possa ragionare con schemi del passato non si rende conto del tempo in cui vive”.

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