C’era una volta il postino: il vecchio portalettere, quello che in sella alla bicicletta ogni giorno per mesi e anni percorreva le stesse strade e imparava a memoria tutti i nomi, compresi quelli dei cani, e gli orari dei suoi utenti è in via di estinzione insieme alla classica lettera con francobollo, che dal 2005 ha subito un crollo del 57% e in aumento di anno in anno del 4%. Mentre le cassette si svuotano nell’era del 4.0, anche il mestiere del postino si è evoluto, reinventandosi e cambiando pelle a partire dal suo mezzo di trasporto: al posto del vecchio scooter, c’è oggi un triciclo a motore ecologico dotato di un contenitore sul parabrezza e un altro sul cofano, per trasportare oggetti fino che pesano fino a 55 chili. Ma non è solo il mezzo di trasporto ad essere cambiato: dotato di palmare, stampante e pos, il portalettere si trasforma in una sorta di ufficio postale mobile, offrendo ai clienti l’opportunità di ricevere a domicilio una serie di servizi, dal pagamento dei bollettini di conto corrente alle ricariche telefoniche. Tutti questi elementi raccontano della grande rivoluzione nell’organizzazione del servizio, che permette di prolungare le consegne fino alle 19.45 e attivarle anche il sabato. Perché se è vero che negli ultimi dieci anni la spedizione delle lettere tradizionali è dimezzata, è inevitabile concentrare gli affari su pacchi ed e-commerce.
Nell’era del digitale, la sfida di Poste italiane sembra andare avanti a gonfie vele, forse anche grazie all’accordo con Amazon dell’estate scorsa, per coprire l’ultimo miglio di commesse per il colosso del commercio elettronico. La modifica radicale delle consegne prevede il passaggio dei portalettere con la posta ordinaria e massiva a giorni alterni, per concentrare le energie sui pacchi.
*Per far fronte a questa evoluzione serve anche manodopera giovane e interconnessa: a fronte di 15mila esordi incentivati e pensionamenti il 2022, Poste prevede 4.600 assunzioni, 3.800 stabilizzazioni da contratto a tempo determinato e 1.800 trasformazioni da part-time a full-time.
“Un cambio necessario nell’era dei social e della fatturazione elettronica”, conferma Nicola Di Ceglie, segretario della Slc Cgil, tra i firmatari dell’accordo con l’azienda. “Puntare sui pacchi è una strada obbligata, che sta permettendo di ridurre le perdite ed evitare lo smembramento in bad e best company. L’obbiettivo è ora far viaggiare sulle spalle di centinaia di tricicli almeno cento milioni di pacchi e-commerce all’anno”.
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