Un intervento discusso da molti, quello del premier Giuseppe Conte. Che ha scelto il proprio profilo Facebook, attraverso una diretta lanciata dopo le 23, per annunciare la nuova stretta che avrebbe interessato l’Italia per contrastare l’emergenza coronavirus, con la chiusura di ogni attività produttiva considerata non di primaria importanza. Critiche sono arrivate da Matteo Renzi, che ha chiesto al presidente del Consiglio di “abolire questo format stile Grande Fratello”, e dalle opposizioni. Ma anche da Enrico Mentana.
Il giornalista non ha usato giri di parole per descrivere l’ultima apparizione di Conte: “
Che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate? Non può essere tutto comunicazione. Se un governo decide di bloccare la gran parte delle attività produttive, prima stende il provvedimento, poi dirama un comunicato stampa con gli elementi essenziali. Da quando è in vigore lo stop. Fino a quando. Quali settori riguarda e quali invece no. E perché”.E ancora: “Poi, e solo dopo, arriva il discorso del premier. Che spiega perché si assumono decisioni così gravi. Cosa c’entrano con la lotta contro il contagio. E infine tutte le belle frasi che abbiamo ascoltato, per poi essere bersagliati (noi, perché il premier non ha voluto domande) dai quesiti di chi chiedeva se la sua attività fosse essenziale o no… Aggiungo: ora si viene a sapere che le misure entreranno in vigore solo lunedì. E allora che bisogno c’era di questa comunicazione emozionale a reti unificate?”.
Ad attaccare Conte, anche se con diverse motivazioni, è stata anche Giorgia Meloni: “”Intollerabili i metodi di comunicazione da regime totalitario utilizzati dal Governo per l’emergenza coronavirus: dichiarazioni trasmesse in orari improbabili, con continui ritardi e attraverso la pagina personale di Giuseppe Conte su Facebook, come se in Italia non esistessero le Istituzioni, la televisione di Stato e la stampa. Tutto questo non fa che peggiorare il senso di insicurezza, ansia e incomprensione da parte di tutti noi”.
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