L’Italia si sta rivelando un Paese birrario, in cui la cultura della birra e il suo business stanno funzionando molto bene. Nell’Unione europea tra 28 nazioni, il nostro Paese si è classificato al quarto posto come numero di birrifici, dei quali nessuno è un grande colosso ma tante piccole realtà abbastanza efficaci da rendere il mercato italiano estremamente competitivo. Questo è quanto è emrso dal report 2018 realizzato da Unionbirrai in collaborazione con l’Università degli studi di Firenze-ObiAr (Osservatorio permanente sulla birra artigianale) e relativo al 2016. Secondo il report, i birrifici in Europa nel 2016 erano 8490, con il Regno Unito in testa (2250 unità), seguito da Germania (1408), Francia (950) e Italia (757). La Spagna è al quinto posto con 483 birrifici. Per l’Italia è un +146%, mentre in Germania il numero è praticamente stabile.
Guardando l’aspetto dei consumi, la domanda interna europea di birra ha superato nel 2016 i 359 mln di ettolitri. Tra i Paesi europei il primato dei consumi totali, evidenzia il Rapporto Unionbirrai, è detenuto dalla Germania con 85,5 mln di ettolitri, seguita dal Regno Unito (43,7 mln di ettolitri), dalla Spagna (38,6 mln di ettolitri), dalla Polonia (37,9 mln di ettolitri), dalla Francia (21,3 mln di ettolitri), dall’Italia (al sesto posto con 18,9 mln di ettolitri), dalla Repubblica Ceca (15,9 mln di ettolitri) e dalla Romania (15,8 mln di ettolitri). Come consumo annuo pro capite in testa c’è la Repubblica Ceca con 143 litri, seguita dalla Germania (104 litri/pro capite), dall’Austria (103 litri/pro capite), dalla Polonia (98 litri/pro capite), dalla Lituania (88 litri/pro capite) e dall’Irlanda e dalla Romania (entrambe 80 litri pro capite). L’Italia si attesta al trentesimo posto con 31 litri/pro capite.
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