Terrore a Napoli per l’ennesimo omicidio avvenuto in un luogo pubblico. Stavolta è accaduto alle 2 di notte sul lungomare di Mergellina, luogo pieno di locali e molto frequentato dai più giovani. E infatti a perdere la vita sotto ai colpi di un killer è stato un ragazzo di appena 18 anni. Il suo nome era Francesco Pio Maimone. Secondo le prime ipotesi formulate dagli inquirenti, dietro la sua tragica morte ci potrebbero essere solo futili motivi. Si ipotizza infatti che il ragazzo abbia pestato per errore il piede di un giovane criminale che avrebbe reagito sparando.
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Omicidio a Mergellina
Il 12 marzo scorso, sempre agli chalet di Mergellina, era stato ferito gravemente un altro giovane: il 19enne Antonio Gaetano che ora lotta tra la vita e la morte. Ma mentre per Gaetano c’è il sospetto che, nonostante la giovane età, il suo tentato omicidio fosse perché era considerato il reggente del clan Calone-Marsicano-Esposito, niente di tutto questo riguarderebbe Francesco Pio Maimone, se non qualche conoscenza nei quartieri poco raccomandabili della città. Il ragazzo infatti consegnava pizze per guadagnarsi da vivere. E il suo sogno era aprire una pizzeria.
L’omicidio di Francesco Pio Maimone
Secondo quanto si apprende, Francesco Pio Maimone è arrivato all’ospedale Vecchio Pellegrini alle 2.49. Dopo meno di un’ora, alle 3.38 è stata decretata la sua morte, nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita. Il ragazzo si trovava seduto al tavolino di uno dei locali di Mergellina insieme a due amici quando è stato raggiunto al petto da alcuni colpi di arma da fuoco. E sono stati proprio gli amici a trasportarlo in ospedale.
Come appena accennato, le forze dell’ordine che indagano sull’omicidio sospettano che Francesco Pio Maimone possa aver pestato per errore il piede di uno dei non pochi coetanei che girano armati nella zona di Mergellina. Un gesto da nulla che però gli sarebbe costato la vita. Tra le prime ipotesi c’è anche un collegamento con la faida di camorra che i clan stanno combattendo nel quartiere Pianura. Possibilità che però ha perso sempre più credibilità con il trascorrere delle ore.
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