Il Mes sarà a disposizione degli Stati membri dell’Unione europea a partire già dalle prossime settimane. Lo ha assicurato il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, chiarendo che i prestiti del Meccanismo europeo di stabilità saranno “pienamente operativi a metà maggio”. Inoltre, ha spiegato che per le misure di liquidità, fiscali e quelle degli stabilizzatori automatici, oltre che le garanzie statali, è stato raggiunto un valore di 4 mila miliardi di euro.
Una somma che servirà a sostenere le economie, a cui si devono aggiungere i 540 miliardi dei prestiti Mes agli Stati, della Bei alle imprese e il fondo per le casse integrazioni nazionali. Alle dichiarazioni di Centeno hanno fatto seguito quelle di Christine Lagarde, presidente della Bce, che ha auspicato una risposta di bilancio “comune e simmetrica” da parte dell’Europa per impedire che i singoli Paesi debbano rispondere da soli alla crisi provocata dal coronavirus.
La notizia è arrivata dopo che già diverse testate, a ridosso dell’inizio della riunione dei ministri dei Paesi membri, aveva parlato di un’intesa ormai imminente. C’è stata dunque convergenza riguardo un’interpretazione molto ampia delle spese sanitarie che possono essere finanziate, ma anche per una maturità dei prestiti a 10 anni e un tasso di interesse estremamente basso, poco sopra lo 0,1 per cento annuo.
La linea di credito del Mes potrà essere utilizzata per le spese sanitarie fino al 2 per cento del Pil. I ministri sono d’accordo nel definire tali spese nel loro complesso, quindi non solo per respiratori e terapie intensive. Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha dichiarato a tal proposito che “tutti gli Stati della zona Euro sono idonei a chiedere”, inoltre “potranno prendere il 2% del loro Pil, scadenze e interessi saranno molto favorevoli, e la sorveglianza sarà semplificata”.
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