“La verità è che hai distrutto il progetto”. Una frase arrivata al culmine del colloquio telefonico tra i due grandi litiganti del M5S, Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Con il garante che, stando a quanto raccontato dal Corriere della Sera, avrebbe cercato di ricucire il clamoroso strappo degli ultimi giorni offrendo all’ex premier la possibilità di scegliere lui i vicepresidenti che lo avrebbero affiancato, come da Statuto. Con replica scherzosa ma allo stesso tempo netta dell’Avvocato del Popolo: “E chi dovrebbe sceglierli, se non il presidente?”. Poi, la frase che riassume il pensiero di Conte: “La verità è che hai distrutto il progetto”.
Conte resta chiuso nel suo mondo, Grillo rivendica ai fedelissimi pentastellati le sue ragioni. L’ex premier, a detta del garante, avrebbe pian piano costruito attorno a sé un muro. Niente risposte al telefono, mail cadute nel vuoto. E quella visita all’ambasciata cinese che il comico genovese ha affrontato da solo, dopo aver provato inutilmente a convincere Conte a presenziare a sua volta. Da qui un crescendo di tensione fino all’attacco di Grillo nei confronti dell’Avvocato del Popolo, il momento che ha ufficialmente aperto la crisi. Già nell’aria, però, secondo il garante.
L’ultimo tentativo di mediazione di Grillo, l’uomo che con le sue uscite ha scatenato la rabbia e il passo indietro di Conte, non pare essere andato a lieto fine. I due si sono sentiti, hanno sottolineato come non ci sia “nulla di personale” dietro questo improvviso maremoto. Ma sono rimasti distanti. Il garante ha messo sul piatto qualche apertura, come quella sui vicepresidenti, l’ex premier le ha ritenute roba di poco conto, non certo sufficiente a fargli cambiare idea.
Nelle prossime ore, salvo rinvii, Conte terrà un’attesissima conferenza stampa dal contenuto ancora ufficialmente sconosciuto. Pare inevitabile, però, che l’incontro servirà a formalizzare l’addio dell’Avvocato del Popolo al Movimento, del quale era stato leader designato. I big, terrorizzati, hanno già iniziato a chiedersi se a questo punto ci sia un futuro per il partito. E iniziano, nel silenzio, a guardarsi già intorno.
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