Arrestata la sorella di Matteo Messina Denaro: Rosalia, conosciuta come Rosetta, è stata fermata questa mattina dai carabinieri del Ros presso la storica abitazione di famiglia a Castelvetrano, in provincia di Trapani. L’accusa è di associazione mafiosa, poiché la donna avrebbe gestito la cassa del clan e sarebbe stata il punto di riferimento per la riservata catena dei “pizzini” del superlatitante.
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L’arresto di Rosalia Messina Denaro
Rosalia, 68 anni, è la maggiore dei cinque fratelli Messina Denaro e, a differenza degli altri membri della famiglia, non era mai stata coinvolta nelle indagini. In carcere, invece, c’è il marito, Filippo Guttadauro, ritenuto uno dei postini più fidati di Matteo Messina Denaro, e il figlio Francesco, nipote prediletto del boss. Nel 2013, la sorella più piccola di Matteo, Anna Patrizia, era stata arrestata insieme a Francesco per la gestione della cassa e lo smistamento dei “pizzini”. Anche Lorenza Guttadauro, figlia di Rosalia, è coinvolta nei guai giudiziari della famiglia e attualmente è l’avvocatessa nominata da Messina Denaro. Il marito di Lorenza, Luca Bellomo, era stato in carcere per essere ritenuto parte del clan ma è stato rilasciato lo scorso novembre.
La famiglia Messina Denaro è nota per essere uno dei più potenti clan mafiosi della Sicilia e Matteo Messina Denaro è stato uno dei latitanti più ricercati d’Italia. La svolta nell’indagine potrebbe essere stata determinata dai pizzini ritrovati nel covo del boss a Campobello di Mazara, il giorno del suo arresto, avvenuto il 16 gennaio scorso. Rosalia Messina Denaro, che ha accompagnato la figlia più piccola all’altare nella Cappella Palatina di Palermo nel settembre 2014, continua a custodire i segreti di famiglia, ma l’arresto odierno sembra dimostrare che la giustizia sta arrivando a smantellare il potere del clan.
Il pizzino trovato a casa dei Messina Denaro
Da quanto si apprende, inoltre, un pizzino molto importante sarebbe stato ritrovato dai carabinieri del Ros il 6 dicembre scorso a casa di Rosetta. Gli investigatori erano entrati di nascosto nella sua abitazione allo scopo di piazzare una microspia. Ma smontando la gamba di una sedia di metallo hanno rinvenuto un biglietto in cui era segnato punto per punto il diario clinico di una persona. “Adenocarc, 3 novembre 2020 lo so. 9 novembre ricovero. 13 operazione. Persi 11 chili. – si legge nel pizzino – 6 luglio 2021 è ritornato. Ridotto fare tre cicli. Gennaio 2022 altra tac. Se si riduce ancora abbassiamo la che (chemioterapia, ndr)”. Gli inquirenti non ci hanno messo molto tempo a fare due più due e a scoprire che quel malato misterioso era proprio il boss. Da quel momento sono partite le indagini che hanno poi portato alla sua cattura.
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