Una presa di posizione dura, qualla dell’alpinista Reinhold Messner, che alle pagine del Corriere della Sera ha puntato il dito contro il mondo no vax: “Da una persona che ha fatto dell’anarchia la cifra della sua vita non ci si aspetterebbe un richiamo così forte a seguire le norme imposte dal governo, oltretutto norme che tendono a comprimere alcune libertà fondamentali. Sull’Everest sono autoresponsabile al 100%, in una società, invece, siamo tutti corresponsabili: è chi non cede una parte della propria libertà che sta rubando la libertà degli altri”
“Molti sudtirolesi che non si sono vaccinati sono legati a figure eroiche del passato ma non hanno capito la storia e non conoscono la definizione di libertà” ha spiegato Messner, citando i dati di un Alto Adige ultimo tra le Regioni italiane in classifica per tasso di vaccinazione (68,3%) e al centro dei riflettori anche per i cosiddetti “Covid party”, feste nelle quali i giovani cercano di infettarsi per sviluppare anticorpi naturali.
“Prima eravamo una provincia modello, adesso siamo un po’ fuori equilibrio – è stato il commento dell’alpinista – Perché le persone che non si vaccinano rischiano di distruggere, non solo la credibilità, ma anche la base economico-sociale di un Paese. Io non ho niente da perdere e mi ritengo una persona libera nonostante rispetti tutte le regole che in questo momento ci impone la politica”.
“Se vado da solo sull’Everest – ha chiarito Messner- entro in un mondo arcaico e sono autoresponsabile al 100%, ma se sono in una società, soprattutto in una società in cui esplode un virus, siamo tutti corresponsabili. Chi non ha capito che in questo momento deve dare una parte della propria libertà sta rubando la libertà di tutti gli altri. Non è giusto che una minoranza ci venga a dire che siamo noi a rubarle la libertà, casomai è il contrario”.
“Parecchi giovani hanno la sensazione di dimostrare amore per il Sudtirolo se non seguono le regole imposte dal governo. È una cosa molto strana perché queste regole godono della credibilità della scienza. È la prima volta che la gente si ribella in grandi numeri al vaccino. Forse è anche colpa di internet perché in rete la gente ha la possibilità di leggere anche le informazioni antiscientifiche”. Messner ha spiegato di essersi dato da fare per persuardere con i no vax: “Ho parlato con parecchie persone e ho sempre cercato di convincerle. Secondo me, con tranquillità e con parole di rispetto, è possibile far cambiare idea alle persone, ma solo a qualcuno. Difficile capovolgere le grandi cifre”.
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