“Questo comportamento ha un nome: si chiama razzismo”. Amareggiata, Rebecca Pavan, stella dell’atletica azzurra, 21 anni, figlia adottiva di una coppia italiana, risponde ai giornali per spiegare un post che sua madre ha affidato ai social.
“Dopo aver passato la giornata al centro commerciale La Neve de Vero – esordisce Cristina Bettella, madre adottiva di Rebecca, che vive a Verona – siamo salite sul bus 85 e il controllore ha chiesto il biglietto solo a Rebecca. Ci siamo sedute…dopo due secondi ho chiesto spiegazioni!!! Il simpatico controllore, mi ha detto che Rebecca avrebbe potuto non avere il biglietto, non l’aveva mai vista in autobus, mentre aveva visto me!, Una bugia assurda, al che gli ho detto che la richiesta fatta a nostra figlia si chiama razzismo e che tutto ciò è uno schifo, fatto solo perché lei non è bianca. Non finirà qui”.
E Rebecca Pavan ha aggiunto di aver subito per tutto il viaggio lo sguardo di stupore dell’autista per il colore della sua pelle: “Certo chiedere di validare i biglietti è giusto, ma a farmi stare male sono stati lo sguardo schifato e il tono scocciato di una persona che ha visto una ragazza di colore salire sull’autobus”.
“Io li ignoro – conclude Pavan – , ma mia madre no e mi sento disgustata”.