Dopo le polemiche è arrivato il passo indietro di Giuseppe Conte sul bonus per soddisfare le “esigenze individuali di aggiornamento tecnologico”. Un aiuto ai deputati che già in passato aveva scatenato non poche polemiche tra gli utenti e che si è fatto di recente ancora più corposo: se è infatti vero che l’inflazione ha fatto lievitare negli ultimi mesi il prezzo di computer e tablet, in molti hanno iniziato a polemizzare in rete per l’aumento addirittura del 120% del bonus, arrivato proprio grazie al Movimento Cinque Stelle. (Continua a leggere dopo la foto)
Mentre nel 2018 un parlamentare riceveva 2.500 euro da spendere per strumenti tecnologici a inizio legislatura, oggi la cira è passata a 5.500 euro. Come spiegato da Open, questo è stato possibile grazie alla determina firmata dai tre questori di Montecitorio. A siglare l’elargizione è stato anche il deputato dei 5 stelle, Filippo Scerra. (Continua a leggere dopo la foto)
Dopo giorni di feroci polemiche, Giuseppe Conte si è trovato così a fare un passo indietro e recitare il mea culpa. Intervistato dal programma Mediaset Le Iene, l’ex premier ha detto: “Non siamo riusciti a bloccare la determina di novembre, facciamo un gesto simbolico e doniamo quei tablet e computer alle scuole che sono senza dotazioni tecnologiche”. (Continua a leggere dopo la foto)
Nonostante il passo indietro di Conte, il deputato questore del M5s Scerra, ha rivendicato e difeso la scelta di mantenere il bonus attraverso il proprio profilo social. Una polemica che sembra dunque destinata a proseguire.
Ti potrebbe interessare anche: Portanova, il giocatore del Genoa condannato a 6 anni per violenza sessuale di gruppo