Michela Murgia ci ha lasciato il 10 agosto, a soli 51 anni. Ma la sua eredità, fatta non solo di parole ma anche di scelte coraggiose e di legami affettivi, rimane a testimoniare una vita vissuta intensamente.
Conosciuta per la sua indipendenza di spirito e per la sua vocazione politica, Murgia ha rivelato, nel corso di una toccante intervista al Corriere della Sera, di essere stata colpita da un tumore ai reni in fase avanzata. Ma anche di fronte a questa prova, la scrittrice non ha mai smesso di essere se stessa, parlando apertamente del suo testamento, definito da lei “divertente”, in particolare per quanto riguarda le disposizioni affettive.
Nell’intervista rilasciata a Vanity Fair, ha spiegato come ha scelto di dividere i suoi beni, con la consulenza dell’avvocato e amica di cuore Cathy La Torre e alla presenza di Claudia, madre di Raphael, uno dei suoi “figli dell’anima”. Tra le disposizioni, l’intero contenuto del suo armadio andrà a Chiara Tagliaferri, mentre Patrizia erediterà i suoi gioielli e bigiotteria.
Nonostante non fosse una grande appassionata di gioielli, Murgia aveva accumulato circa trenta chili di “cianfrusaglie”. Inoltre, Alessandro ha espressamente chiesto di ereditare i suoi computer, le password dei suoi account, un titolo nobiliare francese e una pennetta USB.
La Murgia, poco tempo prima della sua scomparsa, ha sposato l’attore e regista Lorenzo Terenzi, un matrimonio celebrato “controvoglia”, come ha affermato, solo per garantire i reciproci diritti.
L’eredità di Michela Murgia, però, non è solo materiale. È anche fatta di legami, di affetti, di una famiglia queer e di un amore profondo per Bologna. Come ha scritto Cathy La Torre, “riemergere da sé stessi è tanto difficile quanto più si è profondi”, e le parole di Michela Murgia continueranno a risuonare, profonde e libere, nel cuore di chi l’ha conosciuta e amata.