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Michele Santoro: “Fondo un partito”

«Ma quale rossobruno, sono come Ciccio Ingrassia che in Amarcord sale sull’albero e dice “voglio una donna”, anche io vorrei salire e urlare: voglio un partito». Michele Santoro spiegare nell’intervista rilasciata a Repubblica la sua voglia di fondare un partito. Un partito che non c’è, come la “tv che non c’è” che negli anni Novanta doveva spezzare il monopolio Rai-Mediaset.


Anche se nel colloquio con Stefano Cappellini appare anche dubbioso: «Dovrei fondare un partito in una settimana? Io sono sinceramente disponibile con tutte le mie conoscenze e capacità di comunicazione a dare un contributo. Un partito non nasce per decisione di una o poche persone ma per rappresentare le esigenze di un pezzo di società. Di sicuro non mi interessa fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro. Serve il partito che non c’è e che non c’è mai stato».

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