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Ucraina, Santoro a Dimartedì: “Zelensky esagera, Draghi sparito dalla scena”

Michele Santoro torna in tv e le sue opinioni fanno subito discutere. L’ex conduttore è ospite di Giovanni Floris a Dimartedì nella serata dell’8 marzo. E nello studio di La7 si abbandona ad alcune considerazioni corrosive sulla guerra in Ucraina. Putin è l’aggressore, certo, ma Santoro punta il dito contro le responsabilità di Zelensky, Draghi e della Nato.

Michele Santoro

“Siamo di fronte ad un aggressore violento, naturalmente sono dalla parte dell’aggredito. – premette subito Santoro – Ma quando Zelensky pretende l’allargamento del teatro di guerra, allora non sono più con lui. Quando chiede la no-fly zone mi allontano da lui. Non è che per aiutare Zelensky dobbiamo fare la terza guerra mondiale. Putin non è un pazzo come viene descritto, non è Hitler, è un leader autocrate che ha agito secondo il suo disegno nazionalistico”. Il governo italiano, invece, “è sparito dalla scena, che cavolo facciamo noi per far finire questo massacro? Anche Draghi è sparito dalla scena”.

“Putin nasce da questo sfacelo del tentativo di trasformare in una democrazia occidentale la Russia. – questa l’opinione di Michele Santoro – Chi ha interesse a trasformare questa guerra in un Vietnam d’Europa? Certamente gli italiani no e l’Europa no. Possiamo lasciare anche la Nato nel comando americano? In Italia non eleggiamo più presidenti del Consiglio da 15 anni, però siamo una grande democrazia. Io non ho un Partito in Italia! Datemi un partito come quello spagnolo, che non manda le armi in Ucraina”, si sfoga il giornalista.

“Non possiamo leggere i russi alla luce della nostra cultura, non possiamo costringere altre parti del mondo ad essere come noi. – avverte ancora Santoro – Ogni volta che abbiamo provato a fare questo, abbiamo fatto disastri: in Afghanistan siamo stati 20 anni e siamo scappati. In Siria abbiamo costruito l’Isis per combattere Assad. L’Ucraina vuole entrare nella NATO? Nessuno può permettersi di violare l’indipendenza dell’Ucraina, ma entrare nella NATO può essere concepito da qualcuno come atto ostile. Non posso considerarlo solo autodeterminazione, altrimenti i cubani potevano mettersi i missili per difendersi dai sovietici. Non possono diventare uno Stato neutrale? Devono avere per forza le truppe della NATO dentro? Per fermare Putin dobbiamo trovare una soluzione”, conclude.

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